GHOST: The Engraving
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14/01/2011Buon esordio per questi cinque ragazzi provenienti dai sobborghi di Oslo i quali creano un'eccelsa mistura di heavy metal attingendo ispirazioni dai Dokken epoca 'Back From The Attak', e dai Loudness dei tempi d'oro come riff e costruzione degli arrangiamenti. Una voce pregna di phatos, ruvida all'occorrenza e dotata di un pregevole range, poi, e delle ritmiche pesanti e tirate fanno sì di sviluppare un qualcosa di moderatamente particolare. Le melodie sono armoniose, ma non eccessivamente melodiche; le due chitarre svolgono un ottimo lavoro, esempio di quanto sopra si può comodamente trovare in “Surgery“, il terzo brano del lotto e forse il migliore. Eccellenti alcuni riff come quello di “One Last Favour“, oppure di “Alive“ che ricorda tanto "Crazy Doctor" dei Loudness. Piacevoli anche i brani più cadenzati e introspettivi come “Indipendence Day“, tuttavia non è tutto rose e fiori perchè alcune linee melodiche delle armonizzazioni sono fuori luogo, o quasi cacofoniche, nonché la produzione che risulta un po' impastata, a tratti con il suono del basso troppo oltre le due chitarre. In effetti il tutto poteva essere realizzato meglio, ma per un esordio e per un disco autoprodotto chiudiamo un occhio, ed apprezziamo il lavoro svolto e quel poco di originalità che i Ghost ci hanno saputo regalare con questo 'The Engraving'.
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