GATHIENS: NESH
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29/01/2009Post rock strumentale che ha un difetto di fondo: piattezza compositiva. "Nesh" è il debut album per questa band americana con base in Ohio, registrato già nel 2006, ma che per varie vicissitudini vede la luce solo dopo quasi tre anni. Stilisticamente il disco è figlio di un post-rock asciutto e lineare che si connatura attraverso insistenti giri armonici, affreschi noise ed un sound più classico e settantiano rispetto ai canoni moderni del genere. Qualche fuga psichedelica, qualche granitico passaggio in down-tempo che lo potrebbe rendere appetibile agli appassionati di drone e doom, ma non al punto da indurli all'acquisto. Di positivo c'è da dire che i Gathiens si muovono lungo coordinate abbastanza personali e che alcuni brani tipo "Connectango" e "Inner Mission" - che hanno in dono una malinconia trasognata toccante - e come "Squall" - pezzo intrigante e vario, anche quello in cui i nostri pestano di più - evidenziano potenzialità enormi che con maggiore esperienza avrebbero potuto elevarsi dal resto del materiale con ancora più forza e determinazione. Ma ciò non basta a dare la scossa ad un lavoro che non riesce a decollare come dovrebbe, per lunghi tratti statico e con un paio di idee che si riciclano a vicenda continuamente. Trattasi ad ogni modo di una band interessante, concreta, capace sicuramente di migliorare con le prossime eventuali uscite, e di farsi strada grazie ad una vena compositiva derivativa, ma espressa con un linguaggio proprio. Virtù che di questi tempi, converrete, è più unica che rara. Molto bella la confezione in digipack caratterizzata da spendidi disegni di Adam Kemper.
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