GALLHAMMER: THE END
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23/04/2011Act nipponipo al terzo lavoro in studio. 'The End' prova a fare un passo in avanti rispetto al precedente disco approcciando in maniera più decisa la psichedelia. Un album sperimentale che in fin dei conti sperimentale non è. Nel senso che ci sono tutte le premesse per diventarlo, ma il duo tutto al femminile non riesce a mettere in pratica le intenzioni poste alla base dei brani: poggia interamente sulle sensazioni, sulle emozioni che la proposta è in grado di esprimere, lasciando completamente da parte struttura e creatività. Le prime a dir poco ossessive, ripetitive ed alla lunga stancanti; la seconda cede completamente il passo ad un'idea di fondo intenta soprattutto a disturbare l'ascoltatore. Insieme rendono 'The End' un disco disperato, ma ahimè disperante. Carico di un delirante universo che se ad un primo acchito ti sconvolge qualche neurone, già dal secondo ascolto gli stessi rinsaviscono e rilasciano anche qualche sbadiglio. Si, un disco che lascia poco, molto poco. Non basta qualche sferzata black, né l'incedere tombale ed ipnotico della sezione rtimica, tantomeno le svolazzate soliste del sassofono nella conclusiva "108=7/T-NA" a dare un senso (in)compiuto e personale all'opera tale da giustificare tutto il clamore che gravita attorno alle Gallhammer. Sarà che cercando una band composta da sole ragazze dedite al genere in oggetto non se ne trovano altre in giro, ma sarà che, per lo stesso motivo, ci si "agita" più del dovuto esaltando una proposta che in campo maschile passarebbe inosservata. Comunque, provocazione a parte, vanno lodati coraggio ed attitudine. Virtù che in genere, purtroppo, non è poi così facile riscontrare.
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