FUORI USO: HELL IS BETTER THAN ALL
data
29/11/2003Per fortuna che questa recenzione devo scriverla e non devo, invece, raccontarvi a voce dei Fuori Uso e del loro "Hell Is Better Than All"! Rischierei, infatti, di non riuscire a proferire parola, visto che l'ascolto del six-pieces della band bergamasca, mi ha lasciato letteralmente senza fiato. I Fuori Uso prendono ispirazione da tutta la scena street glam degli anni ottanta e la fanno propria arricchendola di una forte dose di personalità grazie a pesanti iniezioni di oscurità che rendono il loro sound gioioso e cupo allo stesso tempo. E' inutile dire che le sei tracce che compongono questo HIBTA, sono molto accattivanti e trascinano sin dal primo ascolto. Le canzoni, tutte bellissime, si dipanano su un tappeto sonoro molto grezzo ed energico, lasciando spazio, però, anche a parti un pò più tranquille. Su tutto impera una forte dose di melodia ed un'attitudine punk che ricorda i grandi Hanoi Rocks e le migliori band della scena losangelina di circa 20 anni fa. Ma i Fuori Uso suonano anche molto europeo: le cospicue tracce darkeggianti sono figlie, infatti, del fenomeno hard rock nordeuropeo che a partire dalla metà degli anni novanta, si è ritagliato un suo importante spazio nel panorama mondiale. Tra i brani che compongono il mini album della band, mi è d'obbligo segnalare l'opener "Big Shot Tokyo" -singolo che ha aperto le porte del successo alla band- e la bellissima ed emozionale "Goin' Fast", mentre di grosso impatto sono la torrida "Dancin' In My Fire" (presente anche in versione videoclip) e la serrata ed ossessiva "No Rock Zone". Inutile dire, che al di la del grandioso valore di questa piccola perla di musica rock, nel vero "fuoco" in cui danzare, ci si viene a trovare ascoltando e seguendo i Fuori Uso dal vivo (v. live report nella relativa sezione di questo stesso sito)...un esperienza incredibilmente travolgente ed indimenticabile.
Commenti