FIREFORCE: Rage Of War
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02/01/2021Con una copertina in pieno stile militare/guerresco la band fiamminga torna a farsi viva con il loro metal da combattimento (così come i Fireforce si autodefiniscono) e con due avvicendamenti non certo irrilevanti: al microfono è arrivato Matt "Hawk" Asselberghs e secondo chitarrista che rimpiazza Søren Nico Adamsen come vocalist e Marcus Forstbauer alla sei corde. Matt non è certo un maestro di stile ma come grinta e carattere è sicuramente da lodare e sin dalle prime battute di 'Rage Of War' ci fa capire di che pasta è fatto. La produzione è sicuramente ad alto impatto con il suono bello corposo, soprattutto con la batteria in piena evidenza sia nei brani più veloci e thrasheggianti (in particolare "108-118") quanto in quelli più sul mid tempo. I brani si presentano molto compatti, il prodotto è omogeneo e brillante dal punto di vista esecutivo e tutte le componenti risultano essere ben integrate tra loro, ma non tutto è rose e fiori; talora capita che l'omogeneità si traduce in qualcosa che a lungo andare rischia di degenerare verso qualcosa di monocorde dato il numero elevato dei brani registrati e una certa staticità nel songwriting (i refrain poi non risultano sempre convincenti) che impediscono al prodotto di conquistare una valutazione che possa raggiungere livelli considerevoli in relazione alle qualità tecniche e all'attitudine dei musicisti coinvolti. Resta comunque un episodio molto apprezzabile per i seguaci del filone sul quale vengono inserite band quali Iced Earth per esempio, senza tralasciare l'influenza di Judas Priest riferiti in particolare al periodo con Ripper Owens.
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