FALLUJAH: Empyrean
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29/09/2022I Fallujah giungono con "Empyrean" al loro quinto full-length, ma nella loro carriera si possono individuare già una serie di fasi distinte. Dopo un inizio abbastanza vicino al deathcore, la band aveva evoluto il proprio sound verso un prog/death molto particolare, che trovava il proprio apice nell'album "The Flesh Prevails" del 2014, seguito dal pure valido "Dreamless". Con "Undying Light", invece, si assisteva ad alcuni cambi di line-up e stilistici che davano vita ad un lavoro non particolarmente convincente. Resosi conto della situazione, il chitarrista Scott Carstairs ha ritenuto di segnare un deciso cambio di rotta: fuori il cantante e il bassista, vengono reclutati Kyle Schaefer alla voce e un musicista molto tecnico come Evan Brewer, per affiancare l'ottimo e confermatissimo batterista Andrew Baird alla sezione ritmica. Soprattutto, però, i Fallujah cercano di tornare in qualche modo alle sonorità dei loro migliori album, nella speranza di recuperare il prestigio e la stima che si erano allora guadagnati, in generale un po' intaccati negli ultimi tempi. Con "Empyrean", a nostro avviso, ci riescono solo in parte, perchè se in effetti si può apprezzare il tentativo di tornare in un certo senso al loro periodo migliore, d'altro canto è anche vero che il platter in questione non sembra essere un album particolarmente ispirato. Sicuramente, come dicevamo, la band si mette in evidenza per il suo approccio alquanto tecnico, con una bella performance della sezione ritmica in particolare. Le canzoni, tuttavia, non sembrano presentare grandi idee e si ha spesso la sensazione di trovarsi di fronte a soluzioni già sentite o comunque alquanto scontate. Valutiamo comunque in positivo il fatto che vengano mantenuti alcuni elementi atmosferici, in grado di conferire un effetto (come si usa dire ormai di questi tempi) "cinematico", così come rendono bene anche alcuni inserti di voci femminili in diversi brani. Inoltre, si può riscontrare come spesso la band riesca ad avere un approccio non soltanto tecnico, bensì anche alquanto emozionale con le proprie canzoni e questo è un aspetto da considerare non da poco, benchè, per contro, si possa pure osservare come non sempre il gruppo californiano riesca ad essere significativamente incisivo nei passaggi più aggressivi. Si segnala, poi, la presenza di una strumentale, "Celestial Resonance", nella quale ci aspettavamo che la band si scatenasse con una serie di virtuosismi, ma che invece è un brano soffuso ed atmosferico, salvo un intermezzo in crescendo nella sua seconda parte, dove si focalizza prima su un assolo di chitarra di Carstairs e poi su un riff. In conclusione, con "Empyrean" i Fallujah cercano di recuperare terreno rispetto all'ultimo periodo non particolarmente convincente ma, a nostro parere, nonostante gli incoraggianti segnali, c'è ancora da lavorare per tornare ai propri fasti di un tempo.
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