EVOCATION: Apocalyptic
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06/11/2010Apocalittico? Neanche tanto visto il continuo insistere di tante band, come gli Evocation, su sentieri ormai risaputi dalla stragrande maggioranza di chi segue il metal estremo con un certo interesse. 'Apocalyptic' non rappresenterà una novità per coloro che è da 'Where No Life Dwells' degli Unleashed che seguono il death metal made in Svezia. Gli stessi, a volte, che amano perdersi anche nei meandri delle demotape di band quali Obscure Infinity, Nirvana2002, Treblinka e tanti altri. Siamo nel 2010 però, non negli anni '80-'90. E allora ci si aspetta qualcosa di nuovo, delle incursioni particolari, che non dico facciano saltare dalla sedia l’ascoltatore, ma quantomeno diano un senso nuovo ad un modo di comporre. Niente - di - tutto - questo. Agli Evocation piace far male, e ci riescono maledettamente, ma nel modo più facile possibile. Hanno tecnica, sembrano essere molto coesi tra loro, possono permettersi ogni cosa all’interno di un brano. Certo l’aspetto del già sentito gioca parecchio, ma in fin dei conti quando partono bordate tipo "Infamy" o "Reunion In War" (a mio avviso le migliori) i ragazzi cominciano a ragionare come si deve. Punto a favore loro è per via dei brani molto variegati, intrisi di cambi di tempo, ma non per questo troppo difficili da ascoltare. Un impasto piacevole tra Unanimated, ultimi Edge Of Sanity, Entombed , e il classico death metal denso di down-tuned tanto da farti venire una voglia assurda di riascoltare tutta la discografia essenziale di questo fantastico paese di cui gli Evocation fanno parte.
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