DYNFARI: Myrkurs er þörf
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08/05/2020La definizione atmospheric black metal calza un po’ stretta ai Dynfari, band islandese dedita ad una commistione di sonorità molto particolari. La parola “atmosfera” è sicuramente la più calzante, perché se da un lato è ineluttabile la provenienza musicale della band (si avvertono le tinte gelide della loro patria che risentono, a loro volta, delle sonorità della seconda ondata del black norvegese come Darkthrone, Mayhem, Burzum ecc.) dall’altro è palese che la loro formazione musicale spazia ben oltre il metal estremo. Vediamo da quali sonorità è “scaldato” questo lavoro; una su tutte, quella sognante e malinconica del post-rock, un esempio è proprio la titletrack che con la sua melodia vocale dolce e fiera miscela questi generi perfettamente. Sferzate provenienti da altri contesti le troviamo nell’opener strumentale “Dauðans Dimmu Dagar” che introduce chiari riferimenti doom con ritmi lenti e riff angoscianti. La parte più legata al black/folk è ben sviluppata nei brani “Langar Nætur” e “Ég Fálma Gegnum Tómið”, grazie anche all’uso della lingua madre, sulle quali troviamo un songwriting più epico e arrangiamenti incentrati su melodie morbide e sinuose, che ricordano vagamente i Rotting Christ degli ultimi tempi, sempre rimanendo in un ambito più atmosferico. La sezione aurea di questo quinto full-length viene raggiunta, a mio avviso, nel brano “Peripheral Dreams” sul quale tutte le sfaccettature del carattere dei Dynfari vengono sdipanate: ci troviamo di fronte ad una lunga suite, che supera i dieci minuti, intensa, eterea e sognante che ci porta sulle lande ghiacciate in un galoppo alato cullati dal vento del nord. Musica davvero piacevole, malgrado il genere sia, per antonomasia, non così immediato, devo ammettere che buona parte dei brani smentisce questo luogo comune grazie alle melodie ben costruite che rendono più scorrevole e leggero l’ascolto.
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