DEVIL: TIME TO REPENT
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26/08/2011Sonorità molto vintage contraddistinguono questo debutto dei norvegesi Devil, quintetto alle prese con quanto già Black Sabbath, Pentagram e Trouble hanno dato alla storia della musica pesante. Quindi brani non tipicamente lenti come vorrebbe certo doom classico, ma più dinamici e diretti soprattutto grazie alle influenze NWOBHM a tutto spiano. In pratica siamo fermi a 'Day Of Reckoning' in termini di stile e di anno storico di riferimento, anche se con il ritorno in massa alle sonorità passate non ha più senso, attualmente, parlare di periodi lontani dato che stili e suoni s'intrecciano e si rincorrono continuamente, si contaminano e si disperdono in altri più moderni. Segno che una certa saturazione in termini di creatività è stata raggiunta, così si va alla ricerca di quello che c'è già stato e sotto varie forme. Rivisitazione che riesce ampiamente ai Devil che, anche per merito di una produzione che definire settantiana non rende bene l'idea, per circa quaranta minuti propongono con dignità cavalcate elettriche dal mood stranamente positivo, inflessione dovuta alle linee vocali ed all'interpetazione di Joakim Trangsrud il quale sembra divertirsi un mondo dietro al microfono. Sorta di ironia di fondo che emerge anche nella conclusiva "Outro", che con il suo coretto da birreria mette in luce il non prendersi molto sul serio della band. Fattore che, sia chiaro, non stravolge il valore di un album comunque troppo derivativo, ma dalla forte personalità.
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