DEADLY CARNAGE: DECADENZA
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27/02/2009Solenne decadenza circondata da un'aura cupa e funerea: questo è ciò che appresentano le quattro tracce del debut album dei blackster emiliani Deadly Carnage. Nonostante la band sia autoprodotta, fin dalle prime battute balza all'orecchio l'accuratezza della produzione, che più azzeccata al genere non poteva essere. L'arpeggio opethiano dell'opener "Antica Europa" lascia alquanto spiazzati per la sua oscura complessità, ma ci vuole poco perchè il lungo brano (parliamo di oltre dieci minuti) si evolva in un burzumiano mid-tempos, sorretto da riff semplici ma ben fatti (peccato che il basso si senta poco) e dall'ottimo cantato italiano di Marcello che conferisce al pezzo una pesante e sinistra atmosfera, che opprime anche la successiva "1486", che nonostante la scontata partenza alla Darkthrone ben presto manifesta la sua anima solennemente morbosa in un oscurissimo arpeggio acustico per poi proseguire in un mid tempos arpeggiato che è puro Male fatto musica. L'album prosegue con la ripetitiva e scialba "Sogno Evanescente", che non dice nulla che non sia stato detto nei primi anni Novanta ed è in questo senso che si chiude l'album, anche se bisogna ammettere che l'ultima traccia risulta meno indigesta della precedente, oltre ad essere il pezzo più violento ed efferato di 'Decadenza'. Probabilmente non è il meglio che sanno fare, ma questi ragazzi hanno tirato fuori un album di tutto rispetto, da non sottovalutare nella maniera più assoluta. Questo è la nenia di chi vive l'umana decadenza, il canto di chi si nutre delle lacrime di anime perdute. P.S. L'album è limitato a 150 copie.
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