BETZEFER: DOWN LOW
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08/06/2005In Israele, si sa, non se la passano granchè bene. E probabilmente Israele è uno dei paesi più improbabili dal quale potrebbe uscire una metal band incazzata e sporca come i Betzefer, quattro giovani ragazzotti che rappresentano il nuovo acquisto e la nuova speranza per mamma Roadrunner (etichetta che negli ultimi mesi sta mettendo a segno colpi clamorosi, e aspettate di sentire il nuovo, sublime Devildriver). Adesso, in tutta onestà, in che ambito potrà mai muoversi una band fresca di adolescenza che firma per la grossa label americana? Metalcore ovviamente, anche se non di stampo svedese ma piuttosto statunitense, con Pantera e Machine Head che guardano dall’alto, specialmente nell’opening track “Early Grave”, nella title-track e nel primo singolo estratto, la ruffiana “Fuckin’ Rock n’Roll” che ricorda i pezzi più sleazy e hard-rockeggianti di Anselmo & co. Il problema dei Betzefer è che non riescono ad essere originali o perlomeno personali se non per pochissimi secondi mentre le song si succedono una dopo l’altra senza sussulti particolari, senza uno spunto che non arrivi dal bignami dello scopiazzatore mancato (voglio dire, pure gli Still Remains copiano, ma almeno lo fanno bene e con stile!); l’unica eccezione ci arriva dal brano conclusivo “Black Inside”, davvero molto bello e articolato, ricco di umori contrastanti perfettamente fusi tra loro. Tutto ciò che sta in mezzo tra il triumvirato d’apertura e gli ultimi sette minuti scarsi di “Black Inside” è francamente inutile; non fa schifo, non crea fastidio ma allo stesso tempo non fa rizzare le orecchie, non acchiappa e sa di incompiuto. E su una cosa del genere, in un disco che deve tutto al sound di altre band decisamente più veterane ed esperte, non ci si può proprio passare sopra; peccato.
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