BANGALORE CHOIR: Metaphor
data
27/03/2012Dopo una breve pausa torna la grande ugola statunitense a capo dei suoi Choir, giunti qui al terzo episodio in studio oramai lontani dai fasti dell'esordio, più vicini al lavoro solista di Reece di un paio di anni fa, più vicini ai Gipsy Rose che a Eat The Heat degli Accept. Accompagnato ancora dal fido Andy Suhsemil (ex Udo), David propone un eccelso hard rock ben suonato e ben prodotto che si lascia ascoltare con piacere, che fa apprezzare le doti del biondo singer anche se, per lunghi tratti, non vi è più traccia dello screamer che fu in passato, la stessa estensione appare venire meno e 'Methamorph' sembra più David Lee Roth che altro. Forse quanto sopra può fare credere ad un Reece spompato, certo l'età ed i vizi di certo non l'aiutano, altrettanto certo che lo smalto originario era tutt'altra cosa. Lo stesso disco non lascia molto, è tutto quasi perfetto, non mancano i riff e ritmi coinvolgenti, alla lunga però non ci ricorda quasi di nulla e non è un bene. Forse il buon David si è auto-saturato, troppi dischi negli ultimi 3/4 anni che se avesse racchiuso in unico prodotto e scelti i pezzi migliori avrebbe portato ad un capolavoro. Così si ha la perenne sensazione di qualcosa che manca, e che nulla viene lasciato all'ascoltatore.
Commenti