Attick Demons: Atlantis
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24/09/2011Nel metal spesso si trovano gruppi che fanno dello spirito di emulazione la loro bandiera, fregandosene altamente dell'originalità e dell'unicità delle proprie composizioni. I portoghesi Attick Demons sono un sestetto che si ispira al metal classico, in particolar modo dagli Iron Maiden, ed il motivo principale è l'estrema somiglianza della voce del cantante a Bruce Dickinson. La somiglianza non è data soltanto dal timbro vocale, ma anche dal modo di cantare: infatti il modo di prendere certe note alte, il vibrato ed alcuni passaggi melodici sono molto simili. Le strutture dei brani sono standard, non hanno originalità, né tantomeno un briciolo di freschezza e, nonostante i ripetuti ascolti, purtroppo non mostrano un vero e proprio stile della band. L'opener "Back In Time" è una buona traccia in pieno stile power e doppia cassa in stile Helloween, e nonostante la voce non si avvertono altre influenze maideniane evidenti. La title-track, invece, presenta le vere caratteristiche della band con uno stile che si avvicina alle sonorità Harris e soci, in particolar modo le progressioni armoniche molto care alla band inglese. L'apice dell'ispirazione maideniana l'abbiamo in "City Of Golden Gates" con riff, melodie e linee vocali a dir poco al limite del plagio: stile perfettamente replicato. La produzione è valida riuscendo ad essere ben bilanciata nei volumi di ogni singolo strumento, cosa molto importante per poter apprezzare a pieno le qualità della band portoghese. Quindi, chi ama i Maiden sicuramente apprezzerà questo 'Atlantis' perché ritroverà tante sonorità familiari, ma a fare i cloni purtroppo non si fa tanta strada.
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