ARS MAGNA UMBRAE: Lunar Ascension
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16/04/2019Primo capitolo discografico per la one-man band Ars Magna Umbrae. Protagonista del progetto è K.M. (Kthunae Mortifer), musicista apparso fugacemente nel progetto Cultum Interitum e che, in questo approccio discografico, dimostra avere risorse tecniche e personalità. La nazionalità dell’artista è polacca, ma le sfumature e le dissonanti atmosfere attingono principalmente dalla scuola francese black metal. Aosoth e Blut Aus Nord sono i paralleli che balenano subito alla mente sin dai primi ascolti. 'Lunar Ascension' è un cupo e malinconico concentrato di dissonanti armonie, sentimenti che stridono e biecamente cercano di ostacolare il patetico cammino di vile viandante. Vertigini sonore mostrano come non ci possano essere punti di riferimenti e come mentire a se stessi non sia sufficiente a trovare pace e serenità. Una voce espressiva e lacerante si incastona tra le cacofoniche strutture del full-length. Giochi angoscianti di ombre si susseguono via via in pezzi la cui fluidità strumentale è innegabile, nonostante la disarmonia di fondo. Stacchi strumentali si avviluppano intorno a dei brani in cui le ambientazioni sono punto di forza. A conti fatti le tracce, a livello strutturale, non sono così intricate come i suoni suggerirebbero, ma è ovviamente un punto su cui K.M. potrà certamente lavorare e migliorare. Troviamo stimolanti le soluzioni di chitarra, pennellate drammatiche all’interno di una presa di coscienza di uno stato precario. Lo sconvolgimento che soggiace ai brani trasmette instabilità, un moto circolare spezzato da discrepanze sonore in cui inermi fluttuiamo. Disco interessante, capace di andare oltre scomodi parallelismi mostrando temperamento. Ars Magna Umbrae è realtà da seguire con attenzione, passioni che si traducono in inquietudini ricche di sfumature. Se Kthunae Mortifer saprà arricchire le strutture con soluzioni meno vacue eD a volte ridondanti, potrebbe diventare punto di riferimento di un black metal di nuova matrice.
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