ARKONA: Age of Capricorn
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25/11/2020Settimo sigillo discografico per i polacchi Arkona, band da non confondere con gli omonimi russi, dediti ad un sound decisamente più folk. 'Age of Capricorn' continua idealmente su una carriera che inizia nel lontano 1993, per una realtà che ha indubbiamente segnato la scena, senza però forse raccogliere i consensi che avrebbero meritato. Ovviamente quest'ultima considerazione puramente personale, ma è chiaro come il loro black/pagan metal, con intarsi sinfonici, fatto di muri di suono, sia oggettivamente seminale per la scena. Il disco si snoda su sei pezzi di corposa durata ognuno, superando in media i sette minuti ciascuno. Le note si riversano sull'ascoltatore, cascata ritmica che ci travolge, stringendoci al collo e proponendo poi degli stacchi atmosferici contemplativi. Questi sono istanti, sfumature su uno sfondo nero, gorgo che tutto fagocita e che in questo caos di movenze ci spinge in un crescendo di epica essenza. L'espressività old school del project soggiace nella passione con cui la voce trasuda emozioni, pianto di rabbia da cui ripartire per un volo pindarico in ambientazioni pagan. Ci sarebbe piaciuto vedere maggiori variazioni tra un brano e l'altro, poiché c'è una tendenza ad un appiattimento nei pezzi che crea un magma talvolta troppo uniforme, così da abbassare la curva di attenzione dell'ascoltatore con il passare del full-length. Al di là di tutto questo, 'Age of Capricorn' è una proposta solida ed ispirata da parte di una band che ha segnato il genere e che merita rispetto, anche alla luce di un settimo capitolo di una storia discografica che auspichiamo ancora lunga.
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