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ARCH ENEMY: Deceivers

data

20/08/2022
75


Genere: Melodic Death Metal
Etichetta: Century Media
Distro: Sony
Anno: 2022

'Deceivers' è il titolo scelto dagli Arch Enemy per il loro undicesimo album, un disco dalla gestazione alquanto travagliata, considerato il fatto che la sua realizzazione è avvenuta in pieno periodo pandemico, con l'Oceano Atlantico che ha fisicamente separato parte della band, dato che la cantante Alissa White-Glutz ed il chitarrista Jeff Loomis, vivendo in Nord America, hanno avuto non poche difficoltà ad unirsi alla parte svedese del gruppo. Ad ogni modo, i risultati alla fine sono abbastanza convincenti, quanto meno nell'ottica ovviamente di quelli che sono gli Arch Enemy attuali. Non è un mistero che, dopo l'abbandono di Angela Gossow, la band abbia cercato gradualmente di evolvere il proprio sound da un classico melodic death svedese ad uno stile un po' più aperto anche ad altre contaminazioni e probabilmente la scelta di un chitarrista come Loomis (axeman e principale autore dei grandissimi Nevermore), a suo tempo, è stata abbastanza significativa in tal senso. La band, anzi, una volta tanto, svela apertamente le sue carte con la traccia di apertura, "Handshake With Hell", un brano alquanto vario e con diversi elementi interessanti, tra cui il fatto che la singer canadese in alcune parti canta anche in chiaro. Al di là di questo avvio, non significa tuttavia che Michael Amott e compagni abbiano improvvisamente deciso di variare o snaturare il proprio sound. Come dicevamo, si ravvisano qua e là però diverse contaminazioni: ad esempio, possiamo notare come con "Deceiver, Deceiver" la band proponga un pezzo quasi thrash; la parte iniziale di "In The Eye Of The Storm" ha un synth che suona tanto anni '80; per contro, in "The Watcher", nell'incipit sembra quasi di ascoltare un gruppo power (peraltro, ricordiamo come Alissa White-Glutz sia comparsa di recente nel video di "Best Time" degli Helloween); il ritornello di "Spreading Black Wings" sembra presentare invece venature black, peraltro con un finale sinfonico, ma anche l'inizio di "Poisoned Arrow" presenta elementi orchestrali; ancora, in "Exiled From Earth" vengono inserite delle tastiere cupe, in un contesto sonoro molto dark ed alienante. 
Non mancano poi autentici pezzi anthemici che sembrano essere concepiti apposta per essere suonati dal vivo: già ci sembra di immaginare Alissa sventolare ali nere nella già citata "Spreading Black Wings" (un po' come le bandiere nella classica "Under Black Flags We March"), ma sono caratterizzate da veri e propri cori, perfetti per essere cantati dal pubblico, anche tracce come "Sunset Over The Empire" e "House Of Mirrors". Brani come "The Watcher", "Poisoned Arrow", "House Of Mirrors" e "One Last Time" si mettono poi anche in evidenza per refrain melodici e molto cantabili, ma nella tracklist si nota anche la presenza di una breve strumentale, "Mourning Star", costruita su degli arpeggi di chitarra. A proposito di chitarre, torniamo ancora doverosamente a parlare di Jeff Loomis, di cui molti, considerando le sue capacità come songwriter, non si spiegano la presenza in questa band, dato che il suo apporto in fase compositiva non è particolarmente significativo: siamo però dell'idea che la sua presenza consenta effettivamente agli Arch Enemy di godere di armonizzazioni e fraseggi chitarristici tali da renderli un gruppo dallo stile più aperto e meno facilmente catalogabile, per non parlare dei suoi splendidi assoli, che rappresentano un valore aggiunto non da poco. Insomma, ancora una volta la band ha saputo realizzare un disco ricco di spunti interessanti, che allo stesso tempo riesce a risultare godibile già dai primissimi ascolti: un mix ben ponderato di esperienza, professionalità e persino un pizzico di sperimentazione, che rendono "Deceivers" praticamente un successo annunciato.

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