ADE: Rise of the Empire
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20/03/2020Quarto sigillo discografico per i nostrani Ade, progetto death metal che lega a doppia mandata il proprio sound alla cultura dell'impero romano, al fascino di un'antichità che va oltre la semplicistica definizione di glorioso. Atmosfere magiche, strumenti tipici del passato folklore italico ed orientaleggianti divagazioni sono l'ingrediente per una band che sa distinguersi e che, per qualità e personalità, non risulta davvero seconda ad alcuno. Nile ed Ex Deo sono i paragoni che musicalmente e per atmosfere meglio calzano per un progetto che mostra spessore e peculiarità. Ambientazioni in 'Rise of the Empire' che ci trasportano in un luogo in cui sangue scorre a fiotti, onore, gloria e poi mestizia per una condizione dalla quale poi ci si libera. Catene spezzate, giungla di intenti in un circo massimo in cui gladiatore mostra pietà, in cui pubblico muove istinti primordiali senza però incredibilmente alterare l'integrità di guerriero. I brani si susseguono tra maestose atmosfere ed assoli di chitarra taglienti, strutture che non danno punti di riferimento e che rammentano il migliore dei death metal. Ritmiche serrate e martellanti lasciano trasparire livree ricche di sfaccettature, voce che ci racconta di un livore che cede spazio a nobiltà d'animo. Il gioco di chiaro/scuri del comparto vocale e chitarra ci trasporta in un vortice di emozioni, rituale nel quale non riusciamo a restar inermi. Non mancano poi momenti acustici, strumenti tradizionali che regalano un tratto unico agli Ade, progetto dalla caratura internazionale che non ha nulla da invidiare a mostri sacri già prima citati. Non vi è forzatura tra metal e pagane espressività, una violenza insita nell'impero romano, unitamente a bellezza, storia ed ossequio. Gli Ade si dimostrano una volta ancora colonna portante del sound estremo made in Italy. Ovvio che le citazioni alla scuola americana ci siano, ma la capacità di mettere radici nella storia e cultura nostrane sono innegabili.
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