ABBAS TAETER: OBLIO
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13/11/2012Nuovo album per il progetto singolo di Mancan, voce e chitarra degli Ecnephias. In questo progetto individuale ci spostiamo verso un black metal rozzo e primordiale arricchito da elementi atmosferici sapientemente resi da tastiere dal gusto gotico, ma mai stucchevole. Il cantato italiano, accostato ai gelidi riff di chitarra, conferisce un fascino tutto particolare a 'Oblio'. Dopo l'intro si parte con "Tetro Lamento", un black dalla forte carica melodica, con le linee vocali che cantilenano solennemente, riff rozzi accostati a raffinati passaggi pianistici. Bella, ma la successiva "Preda" è ancora meglio col suo testo impressionante e le belle melodie di chitarra. Davvero molto intensa la lenta e solenne "Rito dei Fuochi Pagani", brano dall'immensa epicità a là Bathory, dal forte sapore primordiale ben reso dai riff rozzi e primitivi accostati a melodie invece curatissime e ragionate. "Dannati dall'Oblio" e "Antico Sentiero" chiudono nel segno della lirica, salutate dal timbro baritonale di Mancan. Ed è qui che si conclude 'Oblio'. Le restanti tracce altro non sono che il vecchio 'Ep Vitriol', di cui ci sentiamo di segnalare la violenta e occulta "Sanctus In Tenebris", arricchita da un suggestivo passaggio acustico con linee vocali in latino, e la sinfonica "Vitriol", una mazzata intensa quanto dissonante. Probabilmente non ci troviamo di fronte a un lavoro che cambierà le sorti del metal italiano, ma di sicuro a un disco ben fatto, personale, curato sia nel concept che nell'esecuzione. Vi basta?
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