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STAIRWAY TO HELL: festival annullato

Si comunica che il festival STAIRWAY TO HELL, previsto per questo Sabato 26 Giugno, è stato annullato per problematiche di carattere legale del “Centro Palmetta”. Di seguito, il comunicato stampa inviato dal Centro: "Sabato 12 giugno durante la seconda serata di Nutrimenti festival, evento organizzato da Associazione Demetra e finanziato dal Ministero della Gioventù e dalla Regione Umbria e patrocinato dal Comune di Terni, la polizia Municipale del Comune di Terni ha sospeso il concerto in corso presso il centro di Palmetta ottemperando all’ordinanza del sindaco sulla normativa antirumore che obbliga le realtà che fanno musica dal vivo (tranne le discoteche) a terminare l’attività entro la mezzanotte. Dal loro intervento ne sono conseguite diverse multe per un importo complessivo di 5600,00 euro e la conseguente apertura di un fascicolo da parte dell’amministrazione per valutare l’eventuale recessione del contratto di gestione del Centro di Palmetta. Questi i fatti a seguito dei quali l’associazione ha realizzato vari incontri con l’amministrazione, l’ultimo dei quali questa mattina con il sindaco della città. Per noi non si tratta di un problema di ordine pubblico ma di un fatto politico che necessita una risposta politica. Questo episodio si innesta dentro un quadro molto complesso. Noi vediamo che a fronte dei pesanti tagli operati dal governo e conseguentemente dagli enti locali a politiche culturali giovanili e sociali non vengono messe in piedi strategie altre per sostenere la rete di protezione sociale del territorio. Vediamo che viene gestita l’emergenza sociale con politiche repressive quali ordinanze antibivacco e antirumore, telecamere, atti intimidatori come gli avvisi alle persone che hanno partecipato alle manifestazioni antifasciste degli ultimi mesi e atti punitivi come le multe fatte a noi e al centro sociale G. Cimarelli, cioè le due uniche realtà che fanno dell’aggregazione giovanile dal basso la loro missione sociale e politica e assolutamente non commerciale. Vediamo che per l’ennesima volta non si pensa ai giovani e alla diffusione della cultura come un motore dello sviluppo di un territorio e di una città ma si riduce tutto ad un problema di ordine pubblico. Questa è una visione miope e pericolosa che può portare solo all’innalzamento del conflitto sociale all’interno del territorio. Detto questo nell’incontro con il sindaco abbiamo chiesto di mettere in discussione l’ordinanza comunale antirumore e di aprire un vero tavolo partecipato con i soggetti culturali e sociali della città per pensare nuove strategie per far fronte ai tagli economici a questo settore. Non ci interessa tanto la risoluzione del nostro problema specifico (che parte da motivazioni sbagliate e frutto di un’interpretazione parziale della normativa vigente, per cui faremo ricorso e ci opporremo con tutti i mezzi) quanto che questi fatti aprano una discussione autentica in città. La risposta del sindaco è stata di apertura, ora aspettiamo segnali concreti e rapidi. Per la libertà di espressione dei giovani e contro questo torpore culturale in cui stiamo precipitando noi faremo rumore!

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