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IN FLAMES/SEPULTURA

Prima di partire con il report della serata desidererei ringraziare rossez e sxe per le foto (dei soli In Flames) gentilmente concesse. In un New Age colmo fino all'orlo (e che durante la performance degli headliner potrà fregiarsi del cartellino 'tutto esaurito' appiccicato fuori dalla porta) tocca ai francesi DAGOBA aprire le danze in perfetto orario sulle tempistiche previste. Il sound moderno ma decisamente brutale ed estremo dei nostri si dimostra adattissimo a scaldare la già numerosa folla accalcata sotto lo stage, che non lesinerà supporto e corna alzate per tutta la durata del concerto. Numerosi gli estratti dal recente e valido "What Hell Is About", dal quale pezzi missile come "The Man You're Not" e "The White Guy" han fatto la loro porca figura, aiutate da suoni semplicemente spaventosi, nitidi e potenti, privi di sbavature. Un gruppo da seguire e supportare che ha offerto un degno antipasto per quella che si è rivelata una serata di tutto rispetto. C'era moltissima attesa di rivedere in azione i SEPULTURA dopo la release del nuovo (appena sufficiente) album "Dante XXI", anche per via della recente performance qui al New Age dei Soulfly. Un confronto a distanza che poteva rialzare le quotazioni dei brasiliani o addirittura affossare ulteriormente la già abissale distanza qualitativa tra le loro ultime fatiche e quelle di Max Cavalera. Dopo una breve intro la partenza a razzo di "Dark Wood Of Error", subito seguita da "Refuse/Resist", non dà adito a dubbi; i Sepultura sono in perfetta forma e hanno la serissima intenzione di mettere a ferro e fuoco il palco del New Age. Ancora una volta suoni semplicemente perfetti fanno da contorno ad un concerto di altissimo livello, sotto tutti i punti di vista; una setlist sbilanciata verso il glorioso passato dei nostri (da brividi le esecuzioni di "Arise" e "Dead Embryonic Cells" nonostante i pezzi tratti dal nuovo lavoro si siano dimostrati di ben altro spessore che su disco), un Derrick Green incredibilmente sopra le righe e un affiatamento che ha permesso ai nostri di scherzare col pubblico e cazzeggiare senza far perdere coesione allo show. Da segnalare l'egregio rimpiazzo Roy Mayorga dietro le pelli, che non ha fatto assolutamente rimpiangere Igor Cavalera (rimasto a casa con la nuova prole), tutt'altro. E' un peccato che dopo appena tre quarti d'ora la già flebile speranza di un co-headlining venga spezzata dall'entusiasmante chiusura di "Roots" e dai saluti entusiastici della band, ricambiati con calore dai fan. SEPULTURA setlist Lost (Intro) Dark Wood Of Error Refuse/Resist Convicted In Life False Dead Embryonic Cells Slave New World Troops Of Doom Buried Words Choke Apes Of God Breed Apart Arise Come Back Alive Roots Bloody Roots E tocca agli IN FLAMES. Un New Age in delirio attende con pazienza la conclusione dell'estenuante soundcheck per dare il benvenuto ai cinque svedesi, ormai da anni uno dei metal act più amati, supportati e seguiti in tutta Europa. L'apertura è affidata all'evergreen "Pinball Map", che fa subito constatare diverse cose; in primo luogo dei suoni mastodontici perfettamente in linea con l'acustica da 10 e lode che ha imperversato per tutta la sera; a seguire una forma strumentale altrettanto perfetta, senza sbavature e che mostra come i nostri siano ormai una band con gli attributi quadrati dal punto di vista tecnico senza per questo perdere in feeling. La setlist della serata si rivelerà eccellente (o quasi...), con moltissimi estratti dal nuovo "Come Clarity" e anche qualche pezzo che francamente non mi sarei aspettato tipo "Moonshield"e "Bullet Ride", che ormai davo per dispersi da tempo. Peccato invece che il masterpiece "Whoracle" sia stato rappresentato dalla sola "Episode 666", una scelta che a fronte dell'esecuzione di pezzi buoni ma francamente trascurabili come "Insipid 2000" o "Drifter" risulta ancor più scellerata. Da menzionare l'impianto scenico dei nostri, che vedeva alle loro spalle dei 'tubi' di led di diverso colore (dal rosso al blu, al verde) che si illuminavano e creavano coreografie a ritmo dei brani; curioso e simpatico, peccato che l'abuso di questa coreografia abbia procurato un mal di testa a molte persone oltre all'imprinting permanente sulla retina di quelle lucette.. Un concerto perfetto dunque? Affatto. Il buon Anders si è rivelato a corto di voce dopo un tot numero di brani e, almeno all'inizio, decisamente freddo e distaccato, quasi svogliato a dispetto dalla sua ormai pluriennale esperienza come frontman. Friden si scioglierà solo verso la fine quando un guasto tecnico lo contringerà per forza di cose ad interagire con l'audience. Tolto ciò, è bene dire che i fan hanno avuto quello che volevano e anche di più, cosa da non sottovalutare. Ma resto dell'idea che i vincitori morali della serata siano i 'poveri Sepultura. E parla uno che ha il santino degli In Flames nel portafoglio. IN FLAMES setlist Your Bedtime Story Is Scaring Everyone (Intro) Pinball Map Leeches System Trigger Insipid 2000 Behind Space Colony Crawl Through Knives Take This Life Come Clarity Scream Cloud Connected Bullet Ride Drifter Moonshield Episode 666 Only Fot The Weak Embody The Invisible Vacuum The Quiet Place Touch Of Red My Sweet Shadow

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