HAMMERFALL
[THE POODLES] Nonostante questa sera all’Alcatraz si suoni sul palco B, quindi con uno stage e una platea in forma ridotta, l’affluenza di pubblico va ben oltre le più rosee prospettive evidenziando, ancora una volta, il trend positivo che i concerti metal stanno avendo negli ultimi tempi. I primi a salire sul palco e a scaldare gli animi dei presenti sono i The Poodles, Hard Rockers Svedesi in tour per promuovere il loro disco d’esordio “Metal Will Stand Tall”. E questi quattro “ragazzi”, non propriamente di primo pelo, dimostrano quanto di buono espresso nel loro disco con cinque brani la cui resa sul pubblico non poteva essere migliore. Hard Rock melodico in bilico tra gli eighties e i giorni nostri che arriva diretto al punto anche grazie al proprio carismatico frontman Jakob Samuel, che non cessa mai di coinvolgere il pubblico ottenendo ottimi consensi fin dalla prima “Echoes From The Past”. Da segnalare l’esecuzione di “Metal Will Stand Tall”, brano arrogante fino al midollo eseguito con non poca spavalderia, e dell’anticpazione di “Seven Seals”, una canzone che ascolteremo nel prossimo disco che pare avere tutte le carte in regola per poter far bene anche se certo non sembrerebbe avere un testo particolarmente profondo. I The Poodles si sono dimostrati degli ottimi animali da palco ed una piacevole sorpresa, ora non resta che vedere cosa sapranno dimostrare in futuro. [ColdNightWind] THE POODLES SETLIST Echoes From The Past Metal Will Stand Tall Night Of Passion Number One Seven Seals [KROKUS] E’ inutile negarlo, una buona fetta dei presenti questa sera è qui per accogliere a braccia aperte i Krokus, icona e leggenda Svizzera dell’Hard Rock degli anni ottanta sullo stile degli Ac/Dc. Una band che mancava all’appello qua in Italia da 18 anni e che, in tutta onestà, fa un po’ tristezza vedere segregata al ruolo di opener. Poco male comunque, perché la band di Marc Storace e soci schiera tutti gli assi sul palco dimostrando di avere ancora classe ed energia da vendere. Si parte subito forte con la carica di “Heatstrokes”, un brano datato 1980 che fa ancora il suo dovere, per poi aprire una parentesi sull’ultimo lavoro della band con la titletrack “Hellraiser” e con la catchy “Angel Of My Dreams” . La setlist di questa sera è però dedicata ai classici come “Bad Boys, Rag Dolls” e la monumentale “Screaming In The Night”, dove il chitarrista Mandy Meyer (ex-Gotthard) riesce ad esprimersi al meglio. A seguire troviamo l’esecuzione dell’arci-nota “American Woman” e con il trittico conclusivo la band manda in visibilio il pubblico anche per merito del proprio frontman capace di catturare l’attenzione di tutti i presenti, persino coloro segregati in cima al balcone dall’altra parte del locale. Direttamente da “Hardware” la band esegue “Easy Rocker” e “Rock City”, preceduta da un estenuante sessione di “Milano, is this rock city?!?”, per poi giungere a degna conclusione con “Rock ‘n’ Roll Tonight”, dove più che mai il pubblico diventa protagonista. Un esibizione maiuscola quella dei Krokus che di certo avrebbero meritato più spazio. Una grande gioia per tutti i fans della band anche se adesso pare lecito chiedersi quando riusciremo a vederli in un concerto vero e proprio. Immortali. [ColdNightWind] KROKUS SETLIST Heatstrokes Hellraiser Angel Of My Dreams Bad Boys, Rag Dolls Screaming In The Night American Woman Easy Rocker Rock City Rock ‘n’ Roll Tonight [HAMMERFALL] Non riesco proprio a capacitarmi dell’affluenza registrata quest’anno dai concerti più disparati: dopo un decennio in calo costante di pubblico, da alcuni mesi continuo a vedere locali affollatissimi di gente delle più disparate generazioni, ed anche questa sera è stato così. Va bene, gli Hammerfall sono una band ormai affermata che gode della fedeltà di un nutrito pubblico, ma sinceramente non mi aspettavo di faticare a muovermi in giro per l’Alcatraz. Comunque è così, ed i nostri fanno la loro comparsa in scena per presentare dal vivo il loro ultimo disco, “Threshold”. La prima cosa che salta all’occhio è la serie di grancasse, recanti ciascuna una lettera del monicker della band e disposte a scala che sale verso la batteria, altissima al centro del palco, per poi ridiscendere sulla destra; ognuna delle casse verrà poi utilizzata durante lo show come un faretto colorato. Una scelta di dubbio gusto, pacchiana ma anche in qualche misura divertente. La seconda cosa che si nota è il basso livello della performance di Cans, reduce da un intervento alle corde vocali; a supplire al suo stato di salute, ed a garantirgli un po’ di sano riposo, le parti strumentali lievitano lungo tutto l’act, tra assoli di chitarra e di batteria (divertenti, scherzosi, ma tecnicamente bassini di livello). Tra classici e pezzi nuovi, la setlist tocca tutta la storia della band, tra l’entusiasmo generale dei paganti. Personalmente non mi ritengo granché soddisfatto dello show: certo non si può fare una colpa ad un cantante se non ha voluto tenersi i polipi alle corde vocali (al di là dell’ironia, si può solo fargli gli auguri di pronta guarigione), ma tra sbavature di tempo e di melodia, tra imprecisioni varie ed eventuali, lo spettacolo è stato divertente ma qualitativamente scadente. Capisco che i fan siano felici di vedere un gruppo che apprezzano, ma credo anche che un concerto debba garantire un minimo livello di qualità, che in questo caso è venuto meno. Contenti gli altri, scontento io. [Nyarlatothep] HAMMERFALL SETLIST Threshold Templars Of Steel Riders Of The Storm Legacy Of Kings Rebel Inside Bloodbound Drum Solo Raise The Hammer A Legend Reborn Renegade Let The Hammer Fall Guitar Solo Reign Of The Hammer Hammerfall --------------------------- Natural High Glory To The Brave Heeding The Call --------------------------- Hearts On Fire
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