RADIO MOSCOW
Il Sound Music Club di Milano ospiterà nella serata del 15 giugno la nuova edizione delle Cronache Marziane, festival dedicato alle sonorità stoner, psyck e classic rock ideato in collaborazione con il suddetto locale e con MartianArt e VVitch, da sempre in prima linea per l'organizzazione di eventi underground dedita alle sonorità oscure e pesanti. In vista di questo festival dedicheremo delle interviste con alcune delle band che vi parteciperanno, e che accompagneranno gli headliner americani Radio Moscow. Ed è proprio con la band di Parker Griggs che vorremmo iniziare a chiacchierare, a qualche anno di distanza dalla pubblicazione dell'ultimo album 'New Beginnings', discutendo sulla loro concezione musicale e sulla loro esperienza.
Ciao Parker e benvenuto su Hardsounds.it. A due anni circa di distanza dalla pubblicazione di ‘New Beginnings’, qual è stato il riscontro finale in termini di accoglienza da parte di pubblico e critica? Nel complesso il riscontro è sembrato essere veramente molto positivo. Sento come se il sound si sia esteso ulteriormente e sia diventato leggermente più maturo nell’ultimo album, quindi penso che queste ragioni sia andato bene.
Quest’album è stato il frutto dell’accordo con l’importante label Century Media. Rispetto all’esperienza con una label più settoriale come Alive Naturalsound, cosa vi ha dato in termini di visibilità? Con Century Media ci sembra di avere una presenza maggiore in Europa che ci aiuta oltremodo. Alive Naturalsound è stata comunque un’ottima label e che ci ha fatto un bel lavoro, ma è sembrata forse un po’ troppo limitata sotto l’aspetto promozionale.
Nonostante il passaggio di label, ‘New Beginnings’ segna ancora il tuo contributo come producer principale. È il segno quindi che la band avesse bisogno di continuità nel produrre un sound che fosse il più fedele possibile agli stimoli della band? Sì, abbiamo ancora e sempre avuto il pieno controllo della nostra musica. Ciò non vuol dire che sia l’opposto di lavorare con un solido produttore su alcuni punti, ma in sostanza non abbiamo voluto che qualcuno volesse provare a cambiare il nostro sound.
‘New Beginnings’ è il secondo album, dopo ‘Magical Dirt’, che vede nei ranghi la stessa formazione. Si prospetta quindi per voi un futuro solido. Cosa ti hanno dato in più, o diversamente, Meier o Marrone rispetto ai membri precedenti? Noi tutti abbiamo lo stesso modo di intendere la nostra musica, e questo ci aiuta molto. Abbiamo tutti una buona comprensione del sound che cerchiamo di creare, e dello stile da fare all’interno delle canzoni. Sono sia grandi musicisti, che ottimi jammer, ed abbiamo suonato insieme abbastanza tempo per poterci sentire in sintonia a vicenda e per capire dove andiamo a parare con la nostra musica.
Anche nel genere musicale che suonate, state notando dei nuovi inizi? O pensate sia semplicemente il rispolvero di sonorità già note, ma tendenti alla ripetitività? Si prova sempre ad aggiungere, man mano, parti più “saporite” e particolari suonate in maniera sostanzialmente originale, ovviamente non abbandonando completamente lo stile generale e classico che suoniamo.
State già componendo qualcosa di nuovo? Sapete già dirci su quali strade vi state muovendo? In questo momento sto lavorando su un album solista che sto pianificando di pubblicare prossimamente, prima di iniziare a lavorare al prossimo album dei Radio Moscow. Con questo progetto solista sto provando a fare un piccolo cambio di stile, cercando quindi di porre lo sguardo avanti per fare qualcosa di nuovo e differente. Non è proprio un intero pianeta distante dalle mie cose con i Radio Moscow, detto questo è piuttosto differente. Un po’ più groovy, funky e piccante, semplicemente un progetto divertente.
Nelle vostre esperienze passate, soprattutto in tour, qual è il momento che ricordate con più piacere, e quale invece quello che avete rimosso, o vorreste rimuovere al più presto? Ci sono molte cose belle da ricordare. Tutti i bei posti e le belle persone incontrate, l’ottimo cibo, non saprei proprio da dove iniziare. Però di sicuro ci sono stati molti momenti magici, per esempio affrontare le cascate in Brasile, o suonare in un grande festival in Spagna prima dei Ramones; oppure girare in tour con dei veri eroi come The Groundhogs, o il periodo in cui abbiamo girato in un camper per gli Stati Uniti con i nostri amici Petyr. I ricordi che vorrei rimuovere… beh, quelli li ho già rimossi (ride).
Dato che vi chiamate Radio Moscow, pensate che il vostro sia un sound che può avere un buon impatto se trasmetto nelle stazioni radiofoniche, anche a livello mainstream? Non è ancora successo (ride).
Dato che parteciperete come headliner alla nuova edizione delle Cronache Marziane, vi chiedo due cose: dato che dividerete il palco con ben cinque band italiane, conoscete il movimento underground del nostro Paese che affronta queste sonorità a cavallo tra space, stoner e psichedelia, e cosa ne pensate? E inoltre, quanto c’è di ‘spaziale’ nella vostra musica? Non sono pienamente connesso riguardo la scena underground italiana in questo momento, lo farò in vista di questo festival ed anche oltre, in futuro. Sono consapevole del buon lavoro di Heavy Psych Sounds Records che fa sia in Italia, sia all’estero. Abbiamo suonato con alcune ottime band in Italia. Conosco un po’ la scena prog italiana anni ’70 ed ho ascoltato alcuni fantastici dischi di quell’epoca. Il nostro batterista è uno che ama profondamente quel tipo di musica, conosce tonnellate di materiale e lo ama parecchio.
A conclusione di questa chiacchierata, date un messaggio agli ascoltatori italiani convincendoli ancora di più a seguire la vostra proposta. Ho sempre adorato venire in Italia a suonare, e non vedo l’ora di tornarci, è un bel paese con bella gente! È un onore ed un privilegio venire da voi a condividere la nostra musica. Ci vediamo presto!
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