MORGUE ENSEMBLE
Simone Salvatori è un artista poliedrico, non gli bastano più le due incarnazioni in cui si vede coinvolto (Spiritual Front – Suicidal Pop/Neo Folk e The Lust Syndicate – Electro/Industrial), ha voluto cimentarsi in un nuovo progetto dal nome di Morgue Ensemble (un nome – un programma) dove sperimenta il dark ambient contaminandolo con il mondo delle colonne sonore e della retro wave. Dopo esserci deliziati di due sue prove dal vivo, abbiamo voluto approfondire le motivazioni e le influenze dietro questa nuova veste.
Dopo Spiritual Front e Lust Syndicate, da dove nasce l’esigenza di un nuovo progetto? E' l'esigenza di raccontare la morte dal mio punto di vista, dalla mia personale esperienza e da quella di sperimentare dei suoni che fossero diversi dalle mie precendenti esperienze artistiche. Spiritual Front è nella dimensione della carne e dei sensi, The Lust Syndicate in quella della politica e Morgue in quella della morte. Tre temi fondamentali ed imprescindibili.
Abbiamo avuto il piacere di assistere a due tuoi show romani e le immagini retropalco ritraevano cadaveri in obitorio. Quanto il tuo lavoro di thanatoesteta (truccatore dei morti) influenza il progetto? Nasce proprio da li': ogni esperienza, ogni visione, ogni pensiero ha bisogno di un suono. Per me Morgue Ensemble rappresenta la colonna sonora del mio lavoro, dell'odore della carne morta, del freddo delle camere mortuarie, dei lamenti e dei pianti che ascolto. Ho voluto raccontarla anche attraverso il libro fotografico con cui, senza presunzione alcuna, ho cercato di nobilitare il mio mestiere e di trasportarlo all'interno di una visione più ampia ed artistica. Raccontare senza svelare, svelare senza esserci, esserci senza esistere.
Chi ti ha ispirato nella composizione dei brani dei Morgue Ensemble? Senza dubbio John Carpenter, Fabio Frizzi, Goblin, Coil, Controlled Bleeding, Zoviet France, Autopsia e molta musica etnica, soprattutto africana e mediorientale.
Death In June è sempre stata una tua grande passione, nonché una delle band a cui sei più legato, tanto da aver creato gli Spiritual Front; la maschera del medico che utilizzi dal vivo come Morgue Ensemble e la mimica, fanno parte di quel retaggio? Niente di tutto ciò. Era una band a cui ero legato, ma non ha nulla a che vedere con Morgue, la maschera è una deformazione del mio volto fatta da un artista che lavora per il cinema. Mi sono ispirato al film Possessor, mi piaceva molto quella maschera, per il resto, uso tute del periodo covid. Assolutamente nessun riferimento ai Death in june...
Perchè tra disco (sound più oscuro, sepolcrale, dark ambient ) e dal vivo (dove la fanno da padrone atmosfere meno sinistre, più pulsanti con soluzioni retro wave, world music e colonne sonore) c’è così tanta differenza nell’evoluzione dei brani? Quale la reazione del pubblico ai tuoi concerti? Probabilmente perche' sei stato colpito più dalle nuove canzoni, hanno un ritmo più incalzante e senza dubbio hanno un tocco di world music e ritualita' in più rispetto al primo disco.
Come mai hai scelto la Rustblade Records per la pubblicazione del vinile ed invece non ti sei rivolto ad etichette più blasonate che ti avrebbero dato maggiore visibilità? Feci la prima uscita con Tesco Usa, poi con Rustblade il vinile. Rustblade è ora molto addentro alle produzioni di colonne sonore, ed io concepisco Morgue Ensemble come un progetto più vicino alle soundtracks che al mondo del dark ambient, ovvero un genere dove, a parte rare eccezioni, la mediocrità regna sovrana
Quali feedback hai avuto da giornalisti ed ascoltatori? Per fortuna è stato sempre positivo, per ora non posso lamentarmi.
A proposito di Spiritual Front e Lust Syndicate, cosa bolle in pentola? Per quanto riguarda Lust Syndicate c'è un disco pronto in attesa di uscire, mentre per Spiritual Front stiamo arrangiando i nuovi brani, dato che la cosa è più complessa, la stesura dei brani richiede più tempo ed attenzione, ma siamo comunque a buon punto.
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