PRIMORDIAL: Exile Among The Ruins
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20/04/2018Continua senza ostacoli di sorta e con determinazione il cammino dei Primordial con il loro metal epico ed evocativo. La loro nuova creatura si intitola 'Exile Among The Ruins', e ricomincia lì dove aveva finito la sua corsa il precedente 'Where Greater Men Has Fallen': brani lunghi e dolorosi, carichi di enfasi ed in particolare di un'emotività malinconica e sommessa che trova pochi pari in giro per la scena. Ma soprattutto, ormai, i Primordial hanno messo in moto da tempo un meccanismo concettuale e sonoro tale da farsi riconoscere all'istante grazie sia all'incedere guerresco ritmico e melodico, sia alla voce ed all'interpretazione di Alan Averill. Tutti presupposti per affermare con forza che la band irlandese ha personalità da vendere. Lo si intuisce subito, ancora una volta, fin dal brano iniziale "Nail Their Tongues", perfetto ponte che unisce stilisticamente il passato ed il presente del gruppo. Poi è un susseguirsi di brani funesti, ombrosi, in cui le chitarre macinano riff sulferei quanto ferali sui quali Averell decanta la sua inquietudine, la sua sofferenza, con l'intensità e la padronanza canora di chi vive sulla propria pelle le vicende di cui narra. Un brano guida che ti faccia capire di cosa stiamo parlando? "Where Lie The Gods", la sintesi del vespro interiore, una liturgia che alterna sprazzi di luce e d'ombra che rende epico e maestoso il minutaggio in cui la stai ascoltando. Ulteriore dimostrazione della potenza evocativa di una band che, nonostante non progredisca sul piano dello stile, riesce a tenere vivo lo stato di grazia in cui versa da anni a questa parte.
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