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ODYSSEA: TEARS IN FLOODS

data

12/10/2004
67


Genere: Power Metal
Etichetta: Scarlet Records
Anno: 2004

Direttamente dalla mente del chitarrista dei Labyrinth, Pier Gonnella, nascono gli Odyssea. Power metal band orientata al sound dei Labyrinth stessi ed alle sonorità dei Vision Divine dell'era Lione. A dar manforte ai preziosi solismi del chitarrista ci pensa il roccioso batterista Chris Parisi, autore di una prova sopra la media e di un drumming mai noioso. Ho delle riserve invece sul singer Carlo Faraci, che troppo spesso ha il brutto vizio di "tirare" gli acuti, strozzando la voce, e di andare ben oltre il proprio limite. L'album si apre con una inquietante intro "sottomarina" che ci porta alla successiva "Fly": traccia trainante dell'intero platter forte di un buon refrain, anche se ripetuto infinite volte, nel quale la voce di Carlo è affiancata a quella di Mr. Roberto Tiranti, capace di rendere l'atmosfera più armoniosa e di regalarci un acuto dei suoi. Non mancano gli innesti elettronici molto cari all'ultimo Labyrinth e i solismi dell'axe-man Pier Gonnella sono di indiscusso valore. La successiva "The King" non complisce particolarmente l'ascoltatore, se non per un buon riff e per le ormai note qualità tecniche del combo. "Falling Star" ci regala l'apice musicale della band. Uno dei brani migliori del lotto per song-writing, dai potenti riff iniziali alle melodiose atmosfere della strofa, mette però in piena luce le problematiche legate al singer: in spolvero nella strofa con una voce dolce e calda, in difficoltà nel bridge dove gli acuti risultano piuttosto piatti, in assoluta crisi nel refrain dove un acuto tutt'altro che "orecchiabile" spezza l'atmosfera. Gli Odyssea allora ci provano con lo speed power di "Burning Time", e tutto finalmente quadra. Il melodioso refrain, che ricorda i nostrani Wonderland, questa volta è impeccabile e la canzone risulta essere, assieme all'opener, una delle migliori del lotto. Ancora una volta è eccellente il lavoro di Gonnella che non si risparmia mostrandoci tutte le sue qualità. La qualità dell'album cala vertiginosamente con la ballad "Try Again", eseguita ed interpretata in malo modo, e con "Angels Cries" un brano in stile Power come troppi ce ne sono. "Tears In Floods pt.1 (El Ultimo Canto)" è uno show personale dell'axe-man Gonnella, che ancora una volta incanta con i suoi solismi. La seconda parte della traccia, "Miserabile Man", è meno fortunata a segue la scia della precedente power-song. La conclusiva "Creatures" racchiude un mix di quanto detto fin'ora: gli alti e bassi del singer, le ottime doti tecniche della band ed un altalenante sensazione di noia compongono questa traccia dominata da un corale refrain centrale. In definitiva gli Odyssea hanno dimostrato di sapere il fatto loro ma, come tanti altri della scena Power attuale, non sono riusciti ad emergere mancando di costanza. Per la band di Gonnella e soci un buon esordio, ma c'è ancora tanto, tanto, tanto da lavorare. Buona fortuna ragazzi.

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