FROZEN LAND: Icemelter

Terzo album per i finlandesi Frozen Land, attivi dal 2017, che vede tra le proprie fila anche il cantante italiano Tony Meloni. La band scandinava, capitanata dal chitarrista Tuomas Hirvonen, è stata fin dagli esordi fortemente debitrice in quanto a stile ai connazionali Stratovarius e quest'aspetto certamente non viene meno in questo nuovo lavoro, intitolato "Icemelter" (peraltro, il mixaggio è stato curato da Matias Kupiainen), per quanto si abbia la sensazione che stavolta la band si sia sforzata di avere un minimo di emancipazione in più. Inoltre, sono presenti le tastiere, affidate a Lauri Nylund, ma obiettivamente queste hanno un ruolo piuttosto marginale rispetto a quello che si riscontra appunto negli Stratovarius. L'avvio dell'album non è male, con un pezzo molto tirato e con un refrain che suona anthemico quale "The Carrier", seguito da due dei brani migliori dell'album, "Dead End", con un bel tema portante e "Dream Away", caratterizzato da un ritornello alquanto orecchiabile. "Losing My Mind" è una delle tracce dove le tastiere si sentono di più, anche in questo caso con la presenza di un buon refrain, mentre la titletrack è un pezzo più vario, dove la band passa da momenti atmosferici a passaggi decisamente più pesanti, con sfuriate thrash, così come si mette in evidenza la conclusiva "Black Domina". Un disco che non si distingue certamente per originalità, ma senz'altro ben interpretato: sotto questo profilo, va evidenziato il cantato di Meloni e l'ottimo lavoro chitarristico di Hirvonen, ma "Icemelter" è comunque il frutto del lavoro di una band, dove tutti i musicisti danno il proprio apporto. In conclusione, lo reputiamo un disco onesto, con diverse buone canzoni, che può rappresentare un gradevole ascolto per gli amanti del power metal.