MANTRAM: SILENT STEPS OUTSIDE
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05/01/2008I Mantram arrivano al loro debutto discografico con 'Silent Steps Outside', album autoprodotto che in tredici brani ci presenta l'operato della band capitolina. La loro proposta, molto approssimatamente etichettata da altri come Alternative Rock, vede questi ragazzi impegnati in passaggi che variano senza forzature dal Nu, al Metal, al Rock e al Grunge creando una tale mescolanza da risultare più adatta, a mio giudizio, al termine Crossover. Ma attenzione, non stiamo parlando dei soliti figli del fortunato filone venuto a galla con i System Of A Down. Anche se l'influenza del combo armeno/americano si fa sentire in più di un'occasione è innegabile come i Matram donino una certa personalità alla propria proposta. Le degne di nota "The Torture", "Spitting Blood" e la conclusiva "Broken Keys" hanno l'importante compito di mostrarci il combo all'apice del suo splendore, il quale risulta capace in diversi episodi di cambiare positivamente registro come nelle sonorità Alternative di "Stubborn Society", nel Grunge di "God = Fate" e nella "metal-oriented" "My Damnation". Meno positivo invece l'episodio dell'eccessivamente camaleontica "Kill Me" e brani come "Help Me" e "Wintershadows", piacevoli nell'insieme, vedono un versatile Daniele Russo questa volta troppo legato alle linee melodiche del suo collega Serj Tankian. Sotto il profilo tecnico non ho nulla da obbiettare ai bravi Mantram il cui lavoro di autoproduzione di questo disco si mantiene sui livelli della scena underground. Un esordio positivo questo 'Silent Steps Outside' che ci presenta una nuova florida realtà della nostra penisola. Nonostante rimangano dei margini di miglioramento bisogna dare atto ai Mantram di un ottimo esordio discografico.
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