GHOST MACHINERY: HAUNTING REMAINS
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13/12/2004"Venghino siori, venghino! Una nuova stella nel firmamento del power metal è nata, splendida creatura del vocalist dei Burning Point Pete Ahonen: docici canzoni sfolgoranti più la grande cover di Out In The Field di Gary Moore cantata da Ville Lathiala dei fantastici Sentenced; non perdetevi questo disco!". Questa potrebbe essere la presentazione del disco da parte della label, o il punto di vista della stampa estera su questo cd (ciò si capisce vedendo le recensioni pubblicate sul sito dei Ghost Machinery dove le votazioni eccellenti si sprecano). Invece, purtroppo per voi amanti del power, non ci troviamo di fronte a nessuna nuova promessa del genere, anzi: il disco risulta troppo prolisso, banale e mal concepito. Infatti troviamo troppe canzoni (tredici considerando la cover di Moore) che rendono il disco pesante da ascoltare e troppo lungo; la banalità regna sovrana fra i solchi di questo cd che non riesce a decollare nonostante il trio di musicisti sappia suonare in modo egregio: non trovo infatti nessuna canzone che faccia gridare al miracolo anzi in troppe songs c'è un fastidioso effetto di deja vu che colloca questo disco nella enorme lista degli album da dimenticare, degni solo di essere lasciati a marcire sugli scaffali. Le uniche cose positive di quest'album sono la perizia tecnica dei musicisti e la bella copertina, su tutto il resto è meglio stendere un velo pietoso.
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