AZMAVETH: STRONG AS DEATH
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28/10/2008Arrivano dal Costa Rica questi white metallers, qui al loro secondo album sotto la Bombworks, ben nota etichetta nell'underground cristiano. Testi quindi preponderatamente cristiani e anti satanici, monicker pescato nella Bibbia, bella cover arti, produzione più che professionale che supporta il tutto. Eppure fa sorridere il fatto che il bravo vocalist Ancient Prophet abbia militato nella satanicissima e pioneristica black metal band Velyal, uno dei primissimi act costaricani di questo genere. Ma a parte questi insignificanti dettagli, bisogna dire che i sudamericani ci sanno davvero fare con gli strumenti, anche se il risultato finale non convince appieno perchè è un miscuglio di elementi Black (o meglio, "unblack"), Death con tastieroni e qualche eco Heavy ("Crawling From The Grave"), a la Stormlord. La questione sta nella mancanza di personalità dell'insieme, che presenta alla fine parecchie idee sviluppate in maniera non eccelsa, e questo lo si può sentire bene in "Master Of Light", brano che parte alla con un blast beat veloce e molto black oriented, per perdersi in soluzioni più moderate e melodiche a metà, con spunti che poco o nulla c'entrano con Black o Death. Interessante "The Dark Lust Of The Rotten Soul", con l'inaspettato arpeggio opethiano che spezza il blast beat e l'aura di oscura melodicità da cui è pervasa dall'inizio alla fine. Per il resto assoloni melodici e complessi, pezzi altalenanti tra un Death melodico e un Blackettino sinfonico abbstanza innocui. Oltre questo, non possiamo dire altro su 'Strong As Death'. Penso possa piacere a qualche sedicenne cristiano che magari apprezza i Dimmu Borgir ma non li ascolta per i diavoloni in copertina.
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