SPIDERGAWD
Se c'è una band internazionale che ha particolarmente a cuore l'Italia ed il pubblico italiano, questi sono sicuramente i norvegesi Spidergawd. Negli ultimi anni sono venuti a suonare parecchie volte in Italia per celebrare e promuovere i bellissimi dischi precedenti. Ed anche questa volta, con l'uscita di 'IV' non sono stati da meno, anzi. Dopo aver effettuato una serie di date in giro d'Europa nei giorni scorsi, hanno pensato bene, con il contributo di Hardstaff Booking Agency, di effettuare ben sette tappe italiane, che si spalmano su gran parte del nostro territorio. La prima di queste, lunedì 24 aprile, è Torino, e precisamente nel centralissimo Blah Blah, a due passi veri dalla Mole, nel bel mezzo della movida torinese, piena di bella gente. E questa data non è stata priva di sorprese, soprattutto per chi già conosce profondamente la band. Un imprevisto climatico ha impedito al sassofonista della band, Rolf Snustad ed al loro fonico di fiducia, di poter prendere il volo necessario per raggiungere gli altri compagni a Torino, costringendo quindi la band stessa ad esibirsi come power-trio. Conseguenze...?? Haha...... Loro sono gli Spidergawd.
Nella piccola e calda location del Blah Blah, salgono sul palco i tre superstiti accolti con calore dal pubblico. La sola presenza di Kenneth Kapstad nei pressi della sua batteria già basta per stabilire che questo sarà uno show fiammante. Una fiamma che invade per un'ora e mezza tutto il locale, facendoci muovere in maniera inebriante. Il trittico iniziale è tellurico: "No Man's Land", "Tourniquet" e "Best Kept Secrets" sono assolutamente travolgenti, con Kapstad che si rivela il solito rullo compressore con la sua infinita batteria, e molto degnamente supportato dalla chitarra di Per Borten in ottima forma, anche vocalmente, e dal basso vibrante di Hallvard Gaardlos, ormai perfettamente a suo agio in questo straordinario meccanismo. Il concerto è tutto un susseguirsi di emozioni e di palpitazioni, non ci si ferma un attimo nella platea, e la band è sempre in tensione concedendo poche pause, ben calibrate, al fine di tenere vitale il più possibile l'intera struttura artistica. Assoluto spazio viene dato alla loro ultima fatica 'IV', anche questa volta un lavoro da annoverare tra le migliori uscite discografiche dell'anno con il hard rock vigoroso e mai banale, sempre coinvolgente, brioso ed adrenalinico, diverso dal precedente 'III' che si rivelò molto più ballabile. Ma la band vuole accogliere i suoi sostenitori con tanto amore e tanta fedeltà. E allora si viaggia con i loro classici come "Heart Of The Sun", "Get Physical" e "...Is All She Says" tra i tanti, interpretati con una carica infinita e grande passione. Come si è visto, la band ha saputo riempire alla perfezione l'assenza di Snustad al sax, che è una parte fondamentale della band soprattutto in occasione di 'III', con il suo apporto in molti brani tra cui appunto "Best Kept Secrets" che è assolutamente portante e strutturante nell'intera costruzione musicale, ma interpretato in quest'occasione come meglio non si poteva. Prestazione assolutamente micidiale dei norvegesi, che sono i maggiori portatori sani di hard'n'blues. Assolutamente tra le migliori rock band attualmente in circolazione, che detengono un impatto in studio già altamente qualificante, e che migliora ulteriormente in sede live, facendo ogni volta terra bruciata dei presenti e non lasciando mai nessun superstite.
Immensità.
Espressione del rock moderno.
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