SKUNK ANANSIE
Appuntamento per un live atipico quello di Skunk Anansie a Roma, per l'occasione in chiave unplugged; come antipasto si son portati dietro una cantante inglese molto brava oltre ad essere tecnicamente dotata e coinvolgente, una sorta di Patti Smith meno graffiante ed il pubblico non ha lesinato a dimostrare il proprio gradimento. La panterona ed il resto della cricca, dopo la fine del live di apertura, si son lasciati desiderare per un bel pò, infatti il pubblico più volte ha battuto le mani invitandoli a salire sul palco. "Because Of You", immediatamente son piovuti applausi scroscianti; Skin si presenta vestita di veli colorati che la facevano somigliare ad un amantide religiosa in vena di pavoneggiamenti, seguita da "Infidelity" riproposta live dopo oltre 15 anni che non la eseguivano. Non nascondiamo che eravamo un pò scettici sulla resa live della versione unplugged, poichè la band vanta brani dalla struttura elettrica portante, invece ci siam piacevolmente ricreduti ed è stato bello constatare che in questa veste ne ha guadagnato l'atmosfera, il pathos e la voce della singer si stagliava più imperiosa e voluttuosa (che mai) sugli strumenti stavolta atti a carezzare più che a lanciare scudisciate elettriche. We are the real Skunk Anansie, not a bunch of impostors (noi siamo i veri Skunk Anansie non un manipolo di impostori) sugellava Skin cogliendo l'occasione per fare gli auguri a tutti i papà in sala ed aggiungendo un 'In culo alla Balena' che grande ilarità ha suscitato nel folto pubblico presente. Con "Charity" si inizia a graffiare, Skin scende dal palco e si dirige verso il pubblico facendosi toccare, fotografare ed inseguire da coloro che avevano il desiderio di farlo, chiedendo alla security di lasciare a tutti piena libertà di scattare foto (altrimenti su facebook cosa avrebbero potuto pubblicare?). Sorprendenti le doti da cabarettista dimostrate dalla mistress prendendo in giro uno dei chitarristi nel suo goffo tentativo di spiccicare parole in italiano (lo ha pubblicamente raggirato dicendo che il vestito che portava indosso è il secondo che compra in cinque anni e, pergiunta, non è nemmeno di uno stilista italiano). "I Believed In You" fa alzare il pubblico in piedi, purtroppo a cotanto entusiasmo fa da contraltare la povertà delle chitarre acustiche che non riescono a supportare l'irruenza di cui il brano originale è dotato ma i fans non se ne sono accorti ed hanno gradito ugualmente. Con lo stramaledettissimo vizio di dover riprendere o fotografare qualsiasi cosa dotata di movimento alcuni avventori, sulle ali dell'entusiasmo, sono andati a ridosso del palco; di conseguenza sono stati bacchettati da Skin che li invitava a riprendere i propri posti a sedere e di non sostare vicino agli speakers. "Secretly" è stata semplicemente divina, "You Saved Me" in questa rendition si candida ad essere la perfetta colonna sonora per un matrimonio; "Weak" con il coinvolgente ritornello 'No Tears For You' costringe il pubblico a lasciare i sedili come dimostrazione di reverenza. Da questo momento in poi si alterneranno brani più tranquilli atti ad esaltarne l'anima acustica ad altri più movimentati per fomentare il pubblico. "Hedonism" è il primo dei bis, la mancanza del wah wah nessuna chitarra acustica potrà mai compensarla ma la voce di Skin fa dimenticare presto tutto. E se ne andarono tutti felici e contenti.
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