PROG METAL FEST
Ci rechiamo con curiosità al Jailbreak dove stasera si terrà l’evento Prog Metal Fest. Headliner gli Astra di cui abbiamo già avuto modo di apprezzare le qualità tecniche in altre occasioni. Prima band a salire sul palco i Dharma Storm (foto sotto), che sebbene abbia un curriculum di tutto rispetto, fra ottimi piazzamenti a contest e festival vari, ci crea qualche dubbio innanzitutto sul genere suonato, che non ci appare propriamente progressive, e poi perché dal vivo ci sembrano tecnicamente ancora un po' acerbi. Comunque sul palco ci sanno stare, si divertono e fanno divertire, pensiamo quindi che ci siano margini di crescita e miglioramento.
A seguire suona un terzetto, gli Hydra, composti da cantante/bassista, chitarrista e batterista. Anche qui il dubbio è sul genere suonato che decisamente non ci sentiremmo di definire progressive. In molte occasioni la voce ci ha ricordato il Kurt Cobain di canzoni quali "Milk It", o "I Hate Myself And I Want To Die", il che non va preso come una critica in senso assoluto visto l’amore viscerale che chi scrive ha per Kurt e i Nirvana. Una chitarra in più avrebbe sostenuto meglio delle sonorità che a volte risultano slegate fra i vari strumenti. Tirando le somme sono stati comunque abbastanza originali e piacevoli all'ascolto.
Penultimo gruppo i Ruin Throne e con loro troviamo musicisti con ottime doti tecniche, strumenti e sonorità più tipiche del genere proposto. Bella la linea ritmica della batteria, buoni molti spunti melodici che a tratti perdono un po' di "unisono" con le chitarre che prendono percorsi a se stanti rispetto alla sezione ritmica. Tuttavia ci può anche stare. Purtroppo a parere di chi scrive la nota dolente del sestetto è la voce. La timbrica non ci sembra adeguata a quanto suonato, in più a volte la tonalità risulta stridere con la musica rendendo molto più piacevoli le parti strumentali rispetto a quelle cantate. Questa band renderebbe decisamente meglio se provasse a modificare l’approccio alle parti vocali.
A chiudere in bellezza la serata gli Astra, gruppo nato come cover band ufficiale dei Dream Theater e che cavalca le scene da quasi 15 anni, sebbene con qualche cambio di line up. Con tre album all'attivo si sono ormai da tempo staccati da questa origine di tribute (che pur mantengono con un gruppo parallelo). Tutta un'altra musica già dalle prime note. Tecnicamente ineccepibili, e ce lo fanno sentire e notare spesso con virtuosismi di tutti gli strumenti sparsi qua e là nei vari brani, questi sono però sempre ben inseriti nella trama ritmico/melodica, anche quando a volte la chitarra di Silvio D'Onorio sembra deviare e prendere una strada tutta sua, gli assoli non sono mai fini a se stessi anche perché tutte le canzoni hanno il pregio di non avere mai una durata eccessiva. Chi scrive non si può dire certamente che ami gli assoli a velocità infinita su note acute, nè tantomeno voci estremamente power, eppure negli Astra queste caratteristiche suonano veramente bene, non potremmo immaginarle diversamente da così. Emanuele Casali si destreggia magnificamente fra tastiere e chitarra ritmica, Filippo Berlini, alla batteria, gioca con ritmo e tempo in maniera così naturale da darci la mera illusione che potremmo farlo anche noi. In questo live ci suonano in ordine sparso undici dei dodici brani dell'ultimo album, 'Broken Balance', terzo lavoro della band capitolina, uscito nell'aprile dello scorso anno. Di queste abbiamo apprezzato particolarmente "Sunrise to Sunset" e "Too Late". Da sottolineare anche il pregio che la scelta di cantare in inglese si accompagna ad una più che buona pronuncia e padronanza della lingua da parte del cantante/bassista Andrea Casali, il che purtroppo non accade poi così spesso.
SET LIST Astra:
01. Losing My Ego 02. Hole In The Silence 03. Sunset To Sunset 04. Risk And Dare 05. Broken Balance 06. Mirror Of Your Soul 07. Understand 08. Too Late 09. Break Me Down 10. Faithless 11. You Make Me Better
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