URIAH HEEP: WAKE THE SLEEPER
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10/06/2008Titolo emblematico questo "Wake The Sleeper". Gli Uriah Heep, in effetti, hanno dormito per due lustri ed improvvisamente si risvegliano presentandoci un disco emozionante. Moderno, dinamico ma con tutte le caratteristiche "antiche" che da sempre contraddistinguono il suono e lo stile della band inglese. Per dire, la sola iniziale title track disintegra in fatto di pomposità ed epicità intere discografie peto-epiche di gruppi fuffa che si riciclano all'infinito. Ma la di là della bonta del materiale davvero di livello altissimo, sorprende anche la prestazione dei nostri che sembrano una band all'esordio. Bernie Shaw e Mick Box hanno 40 anni di carriera sul groppone, ma sono sono spinti dallo stesso vigore, dalla stessa voglia di affermarsi di un ventenne. Shaw serpeggia in tutti i brani con il suo magnetismo canoro, Box esegue un lavoro alla sei corde davvero strabiliante e si diverte tantissimo e si sente soprattutto nell'uso frequente dello wah-wah. Si poteva chiedere di più? Hard rock di classe, robusto ed allo stesso tempo elegante. Melodie che ti bucano il cervello e brani che entrano di diritto nella storia del combo come la magnifica 'Tears Of The World' e l'intensa 'What Kind Of God'. Qualche caduta di tono qua e là non pregiudica per niente un risultato finale postivamente inaspettato correlato da un artwork suggestivo ed una produzione che ne esalta tutte le caratteristiche, dalla pomposità alla finezza esecutiva.
Chissà quante band vorrebbero invecchiare in questo modo.
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