MALNATT: LA VOCE DEI MORTI
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10/06/2008E' incredibile il percorso artistico dei Malnatt, gruppo italiano fautore da sempre di un BM altamente sui generis molto attaccato alle nostre radici italiche per vari aspetti. Culturali soprattutto, perché anche velate da un certo senso dell'umorismo grottesco, le storie e tradizioni della nostra terra vengono comunque fuori. Mai come in questo caso. 'La voce dei morti', ultimo album per la CCP Records, si presenta sublimamente come un ottimo disco che unisce il metal aggressivo, di lontanissima influenza BM norvegese, con testi presi dalle poesie di artisti immortali come Pascoli, D'Annunzio, Ungaretti e Quasimodo, giusto per citarne un po', e la cosa più interessante è che vi si adagiano perfettamente (ce lo vedete Pascoli a fare headbanging a Roncole di Busseto 150 anni fa?). Rispetto al precedente 'Happy Days' il modo di suonare dei nostri è assai più maturo, quasi scevro di quella goliardia tipicamente bolognese che alla lunga, sinceramente, rompe assai le palle e assai più BM oriented e meno punk/Motorhead/crust. Anche la registrazione vera e propria mi ha riservato piacevoli sorprese, infatti è stata una delle poche volte che sono riuscito a percepire tutti gli strumenti, perfino i giri di basso e la tastiera, molto snobbata a dire il vero, nell'economia generale del songwriting. Tutto molto bello, 'La voce dei morti' è sicuramente un disco su cui buttarsi, e una nuova briscola vestita nel mazzo dei bolognesi Malnatt, inutile aggiungere altro.
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