LINEA 77
Serata dedicata al metal moderno questo quattro novembre. Sono infatti di passaggio i torinesi Linea 77 (reduci dall'ottimo "Available For Propaganda"), band che col passare degli anni ha saputo catalizzare l'attenzione di sempre più persone, dai rapper sedicenni ai nu metallari più scafati, passando anche per gente piuttosto insospettabile. La dimostrazione di ciò è arrivata puntuale durante il concerto dei cinque piemontesi con un New Age gremito e saltellante. Ma facciamo un passo indietro, perchè i Linea 77 non erano gli unici ad esibirsi. A salire sul palco in veste di supporto sono infatti i francesi BLACK BOMB A, sconosciuti ai più (me compreso). I sei ragazzi propongono un nu metal davvero aggressivo, ai limiti del thrashcore più tirato, merito anche dell'uso di due singer, uno costantemente in growl, l'altro in bilico tra scream e passaggi più melodici e puliti. Nonostante il pubblico si dimostri tutt'altro che partecipe, la band si impegna il più possibile nonostante il pochissimo spazio a disposizione (il già minuscolo stage del locale era infatti ulteriormente ridotto dalla presenza delle due batterie), con i due cantanti a catalizzare l'attenzione. Sebbene un'ora di concerto del genere rischi di annoiare anche i più inclini a certi generi, brani come la velocissima "Fine Talkers", la sing-a-long "Look At The Pain" e l'ipnotica "Mary", per non parlare dell'esilarante "My Mind Is A Pussy", si sono rivelati all'altezza. Peccato solo per la scarsa partecipazione dell'audience; i Black Bomb A si sarebbero meritati qualcosina in più. Sempre più persone si affollano nei pressi del palco allestito per gli headliner, che fanno capolino dopo una breve intro. Il primo pezzo in scaletta è "I Thought Everything Was Alright", da "Available For Propaganda". Chinaski e compagni confidano moltissimo sulla qualità dell'ultima release, saranno infatti numerosissimi i brani estratti dal disco. "Fist", la magnifica "Sleepless", la massacrante "Rotten Mouth & Broken Arms" il cui tormentone 'lalalalalalalaaaaaa la' è stato cantanto da ogni singola persona. I suoni si sono rivelati davvero all'altezza (da questo punto di vista il New Age sta migliorando esponenzialmente concerto dopo concerto), così come la performance individuale della band, con Nitto ed Emo sugli scudi e Dade che zompetta avanti e indietro come un grillo agitando il suo basso. Sono proprio i due singer ad aizzare maggiormente la folla, totalmente in loro controllo, sia sui pezzi nuovi che su quelli più datati come "Moka", "Potato Music Machine", "Ketchup Suicide" o "90°", anche se bisogna dire che l'apice della partecipazione si è avuta sui pezzi in italiano, "Fantasma" (unico pezzo estratto da "Numb" insieme a "Third Moon" e "66"), "Inno All'Odio" ed "Evoluzione". In occasione inoltre del progetto 'AFP'', i fan sono stati invitati a compilare una cartolina nella quale avrebbero potuto indicare 'per cosa siete disponibili alla propaganda', da inbucare in una cassetta nei pressi dell'area merchandise. Un'iniziativa interessante che speriamo possa avere un buon riscontro. Chi era presente ha visto un gruppo decisamente in forma, compatto anche quando si tratta di cannare un passaggio e riprendere da metà canzone, che sta raccogliendo tutto ciò che ha seminato con pazienza negli anni e che senza dubbio merita le centinaia di persone viste stasera.
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