GODSPEED YOU BLACK EMPEROR
Assistere ad un live dei Godspeed You Black Emperor non è mai un esperienza semplice - come accade durante lo show romano del 14 ottobre - data la natura perlopiù catartica del loro sound; per l’occasione hanno fatto da colonna sonora alla performance di una compagnia di danza denominata The Holy Body Tattoo dando vita ad un connubio tra la musica ed i movimenti dell’ensemble che avevano come tema portante l’alienazione ed il caos delle relazioni sociali nella società moderna. I ballerini parevano telecomandati come dei robot che si muovevano a scatti scanditi dalla ritmica mentre in altri momenti si creava una dissonanza tra musica e danza poichè i performers si comportavano come dei soldati ammutinati dove ognuno eseguiva un ordine diverso da quello ricevuto, eseguendo movimenti asincroni tra loro. Nei vari balletti, talvolta si è rasentato il teatro dell’assurdo, mettendo in mostra coreografie slegate e paranoiche, mentre continuava imperterrito il bombardamento attraverso messaggi proiettati sullo schermo retrostante la band che solo una mente illuminata poteva partorire, del tipo: quando hai un emorragia in testa, senti il sapore del ferro in bocca. Oppure: bisogna stare attenti a chi ci idolatra troppo, meglio restare anonimi in un gruppo; tra gli altri ci ha particolarmente colpito: ti svegli al mattino ed inizi a preoccuparti, di nulla in particolare, ma credi che le forze esterne si coalizzerranno per metterti nei guai (vi è mai capitato?). Il set dei canadesi è stato meno improvvisato dell’ultima volta in cui si sono esibiti nella capitale (www.hardsounds.it/live-report/godspeed-you-black-emperor-atlantico-live del 2015), in questa veste hanno privilegiato una maggiore forma canzone più vicina al post rock, ma senza precludersi i classici voli pindarici sperimentali, anche se per quanto rappresentato dal corpo di ballo si sarebbero coniugati meglio gli spaccati free form. Totalizzanti.
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