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WUCAN + WEDGE

Negli spazi nascosti della taverna dello Spazio Ligera a Milano, nella serata di venerdì 3 novembre, MartianArt ha assemblato una combo dai ritmi e dalle sonorità infuocate, grazie all’apporto di due band made in Deutschland che non fanno altro che scuotere di adrenalina e vivacità gli appassionati. Non c’è il pubblico delle grandi occasioni, ma fortunatamente erano presenti veri sostenitori della musica suonata bene e con passione, quanto basta per assistere ad uno show davvero pirotecnico. 

Iniziano la serata i berlinesi Wedge, freschi di annuncio del nuovo album in uscita a febbraio 2018 grazie al supporto di Heavy Psych Sounds Records, che non si smentiscono assolutamente in fatto di potenza, brio e sinuosità in perfetto stile vintage rock. Un excursus infuocato che spazia tra i brani dell’omonimo disco di debutto ed alcuni pezzi che andranno a comporre l’imminente ‘Killing Tongue’, che si presume sarà un album che avrà molti consensi e parecchie scosse esplosive. Kiryk Drewinski alla chitarra è un autentico cavallo da corsa, e disegna parti chitarristiche con notevole naturalezza. Al contempo “The Holg” Grosser è una grande macchina da combattimento alla batteria, dove si presta volentieri anche ad assoli dalla potenza e dalla velocità che difficilmente riusciremmo a raggiungere. Infine, nonostante l’infortunio al piede patito, David Gotz è sembrato non curarsene ed ha sciorinato una prestazione sia al basso che all’organo di grande qualità, pulizia e classe. 

Nemmeno una sbavatura, tutto tremendamente efficace e diretto per un set che ha accontentato tutti, e che è stato l’antipasto perfetto per un altro grande show, quello dei loro compatrioti Wucan, provenienti da Dresda, che hanno da poco rilasciato il secondo album ‘Reap The Storm’, che a differenza del brillante esordio ‘Sow The Wind’ si presenta più vario e con diverse sfaccettature, vicine anche all’heavy metal classico di matrice britannica, senza per questo snaturare la loro indole vintage di qualità finissima. Non solo su disco, ma anche e soprattutto in sede live, la protagonista e mattatrice della serata è la frontgirl Francis Tobolsky, che alterna linee vocali avvincenti e scintillanti, ed escursioni col flauto traverso eseguite con personalità e con qualità fenomenali. Aggiungiamo anche la classe e la purezza in cui affronta le parti di seconda chitarra e di theremin, e si percepisce con grande tatto e concretezza che siamo di fronte ad una musicista dalle grande doti. Ottima la prova anche dei suoi compagni, senza distinzione, che imbastiscono ritmiche regolari ed attraenti. In un’ora circa di esibizione, non sfornano molti pezzi; ma i brani che presentano vengono infarciti, spalmati e modellati a loro piacimento facendoli durare, all’apparenza, un’eternità, per farci lievitare ancora di più nel loro viaggio, tra incensi, allucinazioni e divertimento. Forse un’unica eccezione è stata “Father Storm”, brano di apertura del primo album, che ha mantenuto la durata originale, ma che quando viene introdotta da suo proverbiale attacco di flauto che fa ballare anche i morti, è stato un susseguirsi di emozioni. Wucan e Wedge insieme live: una vera bombetta autunnale.

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