FEAR FACTORY
Parte proprio dall'Italia il tour europeo dei Fear Factory, e dopo Bologna e Milano tocca a Roncade, ormai punto fisso per gli eventi concertistici più clamorosi del mondo metal e rock. L'affluenza di pubblico si rivelerà come previsto massiccia nonostante il giorno feriale, un lunedì, e le due date già effettuate. A supportare Burton e compagni sui palchi di mezza Europa sono i MISERY INDEX che ebbi già occasione di testare dal vivo un paio di anni fa sul palco del X-Mass Festival in quel di Milano; l'impressione avuta fu piuttosto buona, ma devo ammettere che stasera il quartetto statunitense mi ha lasciato veramente di sasso. Il grindcore dei nostri ha infiammato senza troppi problemi la numerosa platea del New Age per merito di una prestazione tecnica da capogiro (soprattutto il batterista Adam Jarvis, uno dei drummer più sbalorditivi che abbia mai visto in azione. Credo di aver passato almeno una buona metà del concerto a fissarlo incredulo) e di un corredo di brani maiuscolo, nel quale hanno fatto capolino anche pezzi dal nuovo album "Discordia" in uscita a maggio per Relapse, tra cui "Meet Reality" e "Unmarked Graves". Un combo che merita tutto il supporto possibile. Ero molto curioso di assistere alla performance dei FEAR FACTORY dopo averli visti, a poco meno di due anni di distanza, in quel di Bergamo per il tour di supporto a "Archetype". L'ingresso sul palco del New Age e l'attacco di "540,000° Fahrenheit" (opener dell'ultimo, validissimo "Trangression") fanno constatare fin da subito l'ottima forma del quartetto californiano che ha fin dalle prime battute la seria intenzione di annichilire il pubblico per merito di una scaletta da panico; sbolognati con velocità due brani da "Transgression" si comincia a fare sul serio con un filotto praticamente interminabile: ogni brano eseguito scatena l'entusiasmo e il delirio del pubblico, totalmente in balia delle cannonate sparate da Burton e soci anche per merito di suoni precisi e puliti, praticamente perfetti. Ho visto una band decisamente a proprio agio sul palco, e l'impressione è che i Fear Factory sappiano gestire meglio un concerto 'intimo' come quello di stasera, nonostante la copiosa affluenza, piuttosto che un palco dispersivo come fu quello di Bergamo nel 2004. Sarà il fatto che si tratta delle primissime date del tour, ma Christian, Raymond, Byron e Burton divertono e si divertono, scherzano in continuazione col pubblico e tra di loro senza far per questo perdere all'esecuzione dei brani un'oncia della loro potenza, anche se c'è da dire che nelle parti di voce pulita Bell ha avuto più di un'esitazione, tappata dall'entusiasmante contorno. E un'ulteriore impressione è che la band si sia ormai totalmente rialzata e non si vergogni più di un disco come "Digimortal" visti i due estratti suonati stasera ("Linchpin" e "Acres Of Skin"). Tra momenti di 'relax' come "Descent", "Contagion", "Archetype" e le martellate nei timpani di "Cyberwaste", "Pisschrist" e tutti gli altri commoventi estratti da "Demanufacture", il massacro si conclude con "Replice" prima dell'usuale ingresso in solitaria sul palco da parte di Burton che saluta il pubblico con l'esecuzione di "Timelessness", e ogni volta qui sono brividi puri. Una serata estremamente gratificante da entrambe le parti, che non verrà dimenticata facilmente dai presenti. I Fear Factory non erano così in forma da un bel pezzo, e noi speriamo possano esserlo ancora a lungo. FEAR FACTORY setlist 540,000° Fahrenheit Transgression Slave Labor Demanufacture Self Bias Resistor Zero Signal Shock Edgecrusher Descent Drones Martyr Contagion Pisschrist Linchpin Acres Of Skin Cyberwaste Archetype Replica Timelessness
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