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EVERGREY

Si sà, gli Evergrey sono da sempre sinonimo di grande qualità ma una prestazione del genere era davvero difficilmente pronosticabile. Dopo la tanta strada percorsa rimango vittima più o meno incosapevole dei lavori che stanno s-travolgendo viale Zara e viale Fulvio Testi e, immancabilmente, mi perdo. Arrivo così all'Alcatraz mentre i Chaoswave terminano l'esibizione ed il locale, nonostante sia predisposto con un telone che ne dimezza lo spazio, pare tristemente vuoto. Cosa prevedibile purtroppo vista la già scarsa affluenza durante lo scorso tour, la mancanza di soldi in generale e la data infrasettimanale, di Martedì, che di certo non aiuta le cose. Il palco è allestito di prim'ordine, come è giusto che sia, e quando calano le prime note dell'intro i presenti, 250 non di più, s'infiammano ed accolgono degnamente i cinque svedesi. Apre le danze "Fear", tratta dall'impalpabile 'Torn', durante la quale i livelli vengono messi ad hoc ed il buon Tom si concede qualche passaggio così così per poi scaldarsi al meglio. Ok, da qua in poi lo Show è perfetto. Vista la "grande" affluenza lo svedesone al microfono chiede scherzosamente se vogliamo spostarci direttamente nei bagni, dopodichè si parte sul serio e perfino Tom dovrà ammettere che il pubblico è davvero entusiasta e partecipe, tant'è che non smette un attimo di riempire di elogi la band. E come fare altrimenti? 'Recreation Day' viene spolpato per benino con ben cinque estratti ed i nostri non mancano di tirare fuori una gradittisima sorpresa come "Watching The Skies" . Per il resto è lo show dei pezzi da novanta: "More Than Ever", "Blinded", "The Masterplan" tra i grandi classici, oltre a "In Remembrance" e "Still In The Water" estratte da 'Monday Morning Apocalypse' e decisamente rivalutate nella loro versione live. Grande spazio ai fraseggi strumentali, un Danhage dalle espressioni poco convinte duella con la tastiera di Zander e tra un take e l'altro Tom fa notare come i prezzi dei ristoranti italiani siano fuori di testa e riempie di elogi la nostra birra Moretti. Alè alè. A chiudere il set due mostruose ballad come "Words Mean Nothing", altra grande sorpresa, e la bellissima "I'm Sorry", che la band lascia cantare ai presenti con grande piacere personale. Fuori tutti e dopo una breve pausa si riparte con gli encore, Zander ed il batterista Ekdahl ci introducono alla strumentale "When The Walls Go Down", altra inaspettata ma graditissima sorpresa, e sul finale anche l'ex Stratovarius Jari Kainulainen può godersi la sua stra-meritata dose di applausi. Gran finale con "Recreation Day" seguita dall'immancabile singolo dell'ultimo album, "Broken Wings", e chiusura di setlist per la monumentale "A Touch Of Blessing". Il quintetto svedese si gode la "standing-ovation" dell'Alcatraz e se la merita tutta. Uno show destinato a pochi, viste le circostanze, nonostante le qualità e i contenuti di questi Evergrey meriterebbero ben più audience. Fenomali. Fear As I Lay Here Bleeding Soaked More Than Ever She Speaks To The Dead Watching The Skies In Remembrance Blinded End Of Your Days The Masterplan Still In The Water Monday Morning Apocalypse Words Mean Nothing I'm Sorry When The Walls Go Down Recreation Day Broken Wings A Touch Of Blessing

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