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TO DIE FOR

Abbiamo fatto un'intensa chiacchierata con Jarno Peratalo - Il quale oggi preferisce farsi appellare con lo pseudonimo Jape Von Crow - storico singer dei redivivi To Die For, band che si riaffaccia sulla scena con un buon album che fa da ponte con il passato ed il fututo del quintetto. Come c'èra da aspettarsi emerge un'artista dalla forte personalità guidata in parte da egocentrismo, ed in parte da positiva spigolosità in grado anche di accettare le critiche. Ciao Jarno e bentornati. 'Samasara' è un buon biglietto da visita per ripresentarsi sulle scene ancora una volta. Ciao ciao e grazie. Diversi anni sono trascorsi dal precedente lavoro. I To Die For hanno vissuto diversi problemi lungo questo periodo, ma c'è da dire che non hano inciso sul risultato finale ottenuto con il nuovo disco. Com'è lasituazione attuale dentro e fuori la band? Ora tutto sta andando per il verso giusto. Siamo molto motivati, e cosa più importante non c'è più chi originava i problemi come in passato. La vita oltre la band procede per conto suo con le consuete battaglie quotidiane, ma almeno la musica ci ha aiutato ed ancora fa molto per farci superare le avversità. Ora finalmente avete un contratto con una label. In un tempo in cui non è poi così difficile trovare un contratto, perchè avete deciso di pubblicare 'Samasara' prima come autoproduzione? La Massacre Records vi ha poi offerto le necessarie garanzie che cercavate? Attualmente non possiamo dire di avere alle spalle un'etichetta madre in quanto abbiamo a più parti venduto i diritti del disco, così ci siamo sentiti liberi di lavorare su 'Samsara' senza alcuna pressione. Abbiamo pagato tutto da soli, dalla registrazione al mixing, dall'artwork al booklet, al mastering. Vediamo cosa succederà con il prossimo disco. Al momento le etichette che hanno pubblicato l'album stanno lavorado bene tipo la Massacre in Germania, o la Hydrant Music in Giappone. Venendo ai contenuti, 'Samsara' è il tipico album dei To Die For, ma forte di un nuovo approccio. I brani hanno un non so che di esoterico, e godono di atmosfere più riflessive. Me ne vuoi parlare? Per noi 'Samsara' è un album molto spontaneo. Ogni brano e relativo testo ha un significato reale, non hanno niente a che fare con storie frutto della fantasia. Molte cose sono successe nel 2010 mentre stavamo componendo i nuovi brani. Mio fratello è morto di cancro, ed in me la disperazione ha preso il sopravvento, ma per fortuna almeno con la band le cose hanno cominciato a funzionare a dovere. Abbiamo parlato molto, discusso su come continuare, su come avremmo dovuto discutere di eventuali problemi. Insomma, come dovrebbe dovuto essere sempre, solo che nell'universo To Die For questo non mai stato possibile prima. Con le precedenti line-up lasciavamo tutto al caso, e come al solito spuntavano frequentemente casini su casini. Questo non deve più succedere, e posso affermare che oggi viviamo la band più come una famiglia. 'Samsara' è venuto fuori così come lo ascolti, non ci siamo prefissati, né imposti alcuno stile da seguire. E' un disco genuino costruito attorno ad emozioni reali e molto intense. Ho trovato 'Samsara' molto più coinvolgente sul piano solista, soprattutto per quanto concerne le chitarre. Nei precedenti album quasi sempre il compito delle chitarre era relegato alla fase ritmica, ora invece possiamo ascoltare molti più assoli di chitarra... Hai perfettamente ragione. Da questo punto di vista Anztza Talala ha molto talento, quindi perchè non sfruttare le sue capacità esecutive quando il brano lo richiede? C'è comunque da dire che nel vecchio materiale non trovi molti assoli solo perchè le canzoni non ne avevano bisogno, e non perchè ce lo siamo imposti. Avete anche una sezione ritmica completamente rinnovata. Vuoi presentarcela? Certo. Eza Viren è il nostro nuovo bassista, mentre Matti Huopainen il nuovo batterista. Entrambi provengono dalla nostra citta, e li conoscevamo già da diverso tempo. Sono molto in gamba! Siamo contenti abbiamo accettato di far parte dei To Die For. Stanno dando il massimo. Parlami di come è nato "Folie Á Deux", brano a dir poco bellissimo. Penso fosse il 2008 o giù di lì quando Antza mi passò alcune demo con inciso il brano in versione strumentale. Per un qualche motivo poi lo abbiamo lasciato lì com'era per un paio di anni, fino a quando non abbiamo ripreso in mano la demo. Ho scritto così il testo, le linee melodiche e gli arrangiamenti. Il testo parla di come scappare via da questa merda di società e da tutte le sue false ambizioni. Rappresenta il mio sogno attuale, un sogno fatto di pace, amore e libertà, e nel chorus canto di questo divertente quanto triste speranza solitamente attribuita alla classe media. In sè il tema è quello di persone che hanno una casa, magari due figli, due macchine e tutto quanto li circonda sembra sereno. Ma come capita spesso dietro si nascondono problemi seri, e quello che vedi non sono altro che apparenze perchè la gente ci tiene tanto a dimostrare che tutto va bene nonostante sia il contrario. Queste persone dimenticano cosa è veramente necessario, e cosa è veramente reale. Comprano un sacco di merda inutile a rate solo per non restare indietro rispetto ai canoni richiesti dalla società. Solo che non puoi comprare la felicità, ma puoi solo vivere momenti sereni con o senza soldi. Questo è solo uno dei motivi per cui scappo via in India una volta l'anno. Vivo lì con vecchi hippy che mi insegnano molte cose, ed io mi sento davvero bene tra loro. Devo però dirti che 'Samsara' non è un album perfetto. A volte si ha l'impressione che i problemi avuti all'intenro della band si riflettono nei brani. E' possibile che con ancora più tempo a disposizione utile per mettere da parte il passato, magari avreste composto un album migliore? Vedo che non le mandi certo a dire, eh? (ride, ndr). Personalmente credo che con più tempo a disposizione, poco o niente sarebbe cambiato. Troppo spesso "più tempo" significa che cominci a pensare troppo, e quello che componi perde di immediatezza. Stesso discorso vale per la produzione e tutto quanto segue: noi proviamo solo ad essere spontanei e non ci interessa passare mesi in studio, oppure a produrre e mixare all'infinito come su usa fare oggi. 'Samsara' vuole solo essere una fotografia del tempo attuale, ed è come vorremmo che sia. Lo adoriamo. Per quanto concerne il tuo stile vocale, l'ho trovato più irruento e crudo del solito, ma credo si adatti bene alle nuove canzoni. Hai scelto tu di cantare in questo modo, oppure lo hanno richiesto i brani? No, è stata una mia scelta. Non lascio nessuno dirmi come devo cantare. Sono il padrone della mia vita, non vedi?([ride]. Eh, come no. ndr). Ogni singolo intervento è frutto della mia ugola. Qualcuno pensarà che ho una discutibile se non brutta impostazione, ma certo è che arriva dal profondo di me stesso. Canto sempre con una grande carica emotiva. "Cry For Love" è davvero ben riuscita. E' tradizione dei T/D/F registrare una cover in ogni album. Come mai questa volta la scelta è ricaduta su un classico di Iggy Pop? Abbiamo pensato che con questa canzone potremmo attirare molte più ragazze. (ride, ndr). Cazzate a parte, rispettiamo molto Iggy Pop, in più il brano si adatta bene allo stile T/D/F. Credo sia l'unico motivo per cui l'abbiamo scelta come cover. Non pensiamo mai seriamente a cosa potrebbero comportare le cover. E' solo un modo ulteriore per divertirsi con la musica che ti ispirato. Perchè 'Samsara'? E' una lunga storia. Samsara è come il ciclo della vita per i buddisti per gli induisti, ma per noi ha poco a che fare con la religione. Esso racchiude tutte le esperienze che puoi vivere nell'arco del tuo passaggio terreno fino al raggiungimento finale del Nirvana. Per noi il ciclo della vita è rappresentato dall'anno 2010. Samsara ha attraversato ogni tipo d'emozione abbiamo vissuto in quell'anno. L'ispirazione mi è venuta durante i miei frequenti viaggi in India. Adoro viaggiare e conoscere differenti culture, ed ho imparato molto cose in merito al buddismo ed all'induismo che per quanto mi riguarda sono filosofie di vita, non fottute religioni. Sembri davvero entusiasta dell'album. Vale anche per te il concetto secondo cui molti giudicano sempre l'ultimo album come il migliore mai pubblicato? Se così non è, qual è il miglior disco dei T/D/F? Per me è 'Jaded'... Uhm, 'Jaded'. A me no piace molto, invece.(ride, ndr). Perà devo ammettere che contiene diversi ottimi brani. Forse non lo apprezzo molto perchè le session relative non le ricordo con piacere. C'erano problemi e lo spirito non era dei migliori. Con 'Samsara' non è così per fortuna. L'adoro. Non mio va di dire quale potrebbe essere il nostro album migliore perchè ogni disco ha la sua storia ed è calato in un determinato specifico contesto. Allora dimmi qual è l'album a cui sei più emotivamente legato? Il mio è 'Epilogue'... Mi sento molto legato a 'IV' ed al tour di supporto. Ma lo stesso mi succede con 'Samasara. Siete sempre stati etichettati come una band gothic metal. La scena gothic non pare stia vivendo uno dei suoi migliori momenti. Sei d'accordo con la definizione, o pensi che i T/D/F siano semplicemente una metal band? Penso siamo semplicemente i TDF! Non siamo una metal band vera e propria, non una gothic band. Il nostro stile non si avvicina pienamente a qualche genere. Mi interessa poco se non è il momento migliore o meno di suonare gothic. Non siamo mica come certe puttane che cambiano genere e stile per chissà quale motivo. Siamo orgogliosi di essere quello che siamo. Dobbiamo aspettarci novità in merito alla direzione stilistica del prossimo album? 'Samsara' è stato composto due anni fa, quindi è possibile abbiate già composto nuovo materiale. Non abbiamo pianificato nulla riguardo le prossime mosse a livelli stilistico, ma sono sicuro si tratterà di materiale assai intenso sul piano delle emozioni. Certo è non abbandoneremo mai la nostra vena malinconica. E si, al momento abbiamo scritto nuovo materiale, e ti anticipo che potrai ascoltare "nuovi" elementi sul settimo album in studio dei T/D/F. Qualcosa mai ascoltato prima... Bene, Jarno. Siamo alla conclusione. Di nuovo bentornati. Vuoi aggiungere altro? Condividete pace, amore, libertà e rock'nroll, e mandate a fare in culo la società. Con affetto, Jape von Crow from To/Die/For!!

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