Probabilmente Doppelgängers non farà gridare al miracolo, né farà guadagnare ai Goat The Head le zone alte dei bill nei più blasonati festival metal, ma è certo che individui così eclettici (sotto tutti i punti di vista) non possono passare inosservati, nonostante non facciano le solite dichiarazioni deliranti a cui tutti i metalhead sono ormai abituati né tantomeno incendino luoghi di culto o commettano omicidi, a dispetto del passaporto norvegese. Se poi consideriamo che il batterista fa parte sia della controversa band Thorns (chi non la conosce non alzi la mano, altrimenti rischia di ritrovarsi un moncherino) e dei ben più simpatici Motorpsycho, allora possiamo essere sicuri di trovarci di fronte a individui fuori dall'ordinario. Ecco cosa ci siamo detti col chitarrista Ketil Sætherv.
Presentatevi ai lettori
Ketil: Sono Ketil L. Saethery, il chitarrista dei Goat the Head... una band metal norvegese bagnata sia dall'ortodosso che dall'eterodosso. Abbiamo pubblicato un Ep e un full-lenght, presto il nostro nuovo album Doppelgängers sarà pubblicato dalla Aftermath Music. Eravamo pelosi (?) e frustrati, di questi tempi chissà cosa accadrà a noialtri clown...
Avete un'immagine strana (almeno per i cliché del metal), cosa ci potete dire al riguardo? E per i testi?
Ketil: Non posso seguire la tradizione metal. Nonostante io ami molte band in tutti i sottogeneri metal, non posso essere simile a nessuna di loro. Sia i nostri testi che la nostra immagine sono molto diversi, bizzarri, ma se si guarda più attentamente si troverà sia uno scopo che una ragione dietro. Sia i nostri contenuti che i riferimenti sono piuttosto strani... ma molto divertenti, a volte quasi educativi. I nostri concerti sono molto intensi, e si dice che le nostre performance live siano rese più piccanti dalla nudità... Dateci un'occhiata se siete incuriositi. (no, non parlano né di ballerine né di spogliarelliste, ndr)
La Norvegia è nota per essere la culla del Black Metal. Cosa ci dite riguardo la situazione della scena Death?
Ci sono momenti in cui è davvero triste vivere al di fuori di quanto di buono e interessante stia accadendo nella musica... ma fortunatamente ci sono momenti in cui vivere al margine di tutto si rivela una roba unica e innovativa. Di gruppi Death buoni in Norvegia ce ne sono ancora pochi, ma chi se ne importa! Non abbiamo molte band fondamentali nei grandi filoni metal come l'Heavy, il Death, il Power, ma anche nella Disco, nel Pop, nel Rock, etc... Invece abbiamo poche band cariche di inventiva come i Darkthrone, Thorns, Cadaver, The 3rd And The Mortal, A-ha, Burzum e via dicendo. Siamo una nazione troppo piccola per avere grosse scene in molti generi. E' questa la situazione, punto.
Doppelgängers ha un'attitudine molto diretta e un sound parecchio rude, abbastanza distante sia dai canoni svedesi che da quelli americani, quali sono le vostre influenze?
Racchiudere la durezza in strutture riconoscibili è stato sempre il mio orientamento.
Amo il metal, e amo il pop. E mi ha sempre fatto incazzare che nessuno abbia mai voluto, o sia mai riuscito, a creare buoni arrangiamenti nella musica estrema. Credo che sia il pop che il metal estremo siano forme di espressioni fondamentali, perciò dovrebbero fondersi bene. Che posso dire, mi ritrovo in qualunque aspetto della composizione, infrangere le regole, seguire le regole, adoro tutto ciò...
Musicalmente sono influenzato dal Thrash, dal punk, dal pop, dal rock tradizionale, dal Death metal, dal Gospel, Jazz, Blues e via dicendo.
Abbiamo molto apprezzato la rocciosa produzione dell'album. Com'è stato lavorare con l'Aftermath Records? Siete soddisfatti del risultato?
L'album è stato registrato in un ottimo studio a Trondheim, con gente figa proveniente da band molto lontane dal metal: 22 e Dadafon. Dategli un ascolto. Poi abbiamo mandato l'album al metallarissimo Tue Madsen all'Antfarm studio in Danimarca per il missaggio e il mastering. Insieme hanno reso il disco un serissimo album per i Goat The Head. La Aftermath Music è stata una boccata d'ossigeno per noi, con la loro visione positiva del business musicale, della Rete, degli album e dei tour e soprattutto la loro fine capacità di combinare tutti questi elementi col lavoro serio, hanno creato un business.
Abbiamo letto del vostro tour internazionale e dello showcase del vostro video, cosa potete raccontarci di questa esperienza?
Non c'è molto da raccontare da quando la band si è formata, eccetto alcuni viaggi stupidi e memorabili in Inghilterra e negli Usa. Quando abbiamo suonato nudi sugli sgabelli di un bar, cazzeggiato con dei serial killer (??), quando eravamo nudi negli studios di Abbey Road, non ci siamo goduti dei drink quando erano gratis, ci siamo presentati ai locali sbagliando la data, abbiamo vissuto in veri e propri cessi insieme a dei cinesi. In ogni caso... il nostro video "Darwinian Minions" è stato nominato come miglior video agli Hammer Golden Gods Awards... hanno vinto i Dimmu Borgir, ma ci siamo divertiti lo stesso...
Avete mai suonato in Italia? Se no, avete pianificato delle serate da queste parti?
I Goat The Head non hanno mai suonato in Italia. Chissà cosa accadrà dopo che Doppelgängers sarà pubblicato. Dobbiamo sederci un attimo per pianificare la prossima mossa. Non c'è stato molto movimento ultimamente, ma forse le cose cambieranno. Forse è il momento di metterci in viaggio, e divertirci un po'...
Cosa ci dite della scena italiana? Ci sono band che apprezzate?
I Rhapsody Of Fire in certe serate speciali. Ascoltavo abitualmente i Monumentum (dopo aver sentito Mike Akerfeldt tessere le lodi dei dimenticati Balletto di Bronzo, adesso mi tocca sentire un chitarrista norvegese che mi parla di una delle più eclettiche e misconosciute band di casa nostra, a volte semplicemente ci si vergogna ad essere italiani, ndr), mia moglie ascoltava i Domine. Poi i Sadist e ovviamente Patrizia Mazzuoccolo (ex musicista, addetta stampa e promozione dell'arcinoto label norvegese Moonfog Records e giornalista musicale di Metal Hammer UK), grande personalità del metal, che abbiamo avuto l'onore di avere come manager nella nostra etichetta precedente.
E riguardo la scena mondiale?Cosa ne pensate dei trend attuali?
Non faccio parte di alcuna scena, perciò non so cosa dire. In ogni caso la maggior parte della produzione estrema odierna mi lascia indifferente, perciò oggi trovo cose più interessanti ai margini della scena...
Internet e musica: possibili partner o nemici giurati?
Eh, desidero e spero che possano essere partner. Ma credo ancora che sarà un momento oscuro per la musica. Ma ritornerà lo splendore. E' come un pendolo. Come la maggior parte delle cose...
Dal momento che avete un membro che milita nel famoso progetto Black Metal Thorns (il cui mastermind è tra l'altro coinvolto nell'omicidio di Euronymus, ndr), ci piacerebbe conoscere la vostra opinione su tutto il macello accaduto allora in Norvegia...
Credo che Thorns sia un progetto eccellente, e non vedo l'ora che sia pubblicato il loro nuovo album, si spera presto...I Mayhem erano, e sono, una grande band che hanno pubblicato degli album che ormai sono dei classici: 'De Mysteriis Dom Sathanas', 'Chimaira' e 'Ordo Ad Chao' sono quelli che considero i migliori. Burzum ha anche pubblicato grandi album secondo me, 'Filosofem' e 'Belus' sono quelli che metto sul piedistallo. Riguardo tutti gli avvenimenti non musicali, sono successe molte cose, la gente se ne è accorta, gli esterni si sono incuriositi... non sono io quello che dovrebbe fare commenti su tutto ciò.
Ok, intervista finita. Volete dire qualcosa ai nostri lettori (magari un autentico verso da cavernicolo)?
Voi si che sapete come fare il vino con l'uva Nebbiolo! Continuate così! (il sottoscritto non aveva mai sentito una cosa del genere da quando scrive di metal, non si può far altro che adorare questi figuri, ndr)
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