AMORPHIS
La potremmo chiamare la trilogia perfetta quella degli Amorphis con la pubblicazione di "Skyforger". Assieme ad "Eclipse" ed a "Silent Water" rappresenta una sorta di seconda vita, una rinascita, da quando il nuovo singer Tomi Joutsen è entrato in formazione. Ma visto come vanno le cose, considerata la vitalità e la volontà di continuare a dare il meglio, la band finlandese saprà certo regalarci altri dischi importanti ed emozionati. Un periodo di grande creatività destinato a durare a lungo, si spera, come si evince anche dalla positività delle risposte date da Tomi Koivusaari. Ciao Tomi, benvenuto sulle nostre pagine. "Skyforger" è nei negozi. Credo siate tutti eccitati dall'evento della pubblicazione, giusto? Com'è che funziona, è sempre come la prima volta, oppure le emozioni sono cambiate nel corso degli anni? Innanzitutto ti saluto e ti ringrazio per la disponibilità. Devo dire che siamo eccitati come se fosse la prima volta. Se così non fosse, direi sia giunto il momento di abbandonare. Siamo soddisfatti del lavoro svolto e crediamo di aver dato il massimo, quindi aspettiamo il responso da parte di tutti con ansia. Mentirei se non ti dicessi che sono molto interessato anche alle recensioni ed ai giudizi della critica in genere. Nel nuovo disco non si evidenziano particolari differenze rispetto al precedente. Ma uno cosa è certa: la qualità dei brani è sempre di livello molto alto nonostante lo stile sia quello solito. Secondo te comporre sulla base di una formula consolidata permette di raggiungere sempre un risultato eccellente? Si, effettivamente da "Eclipse" a "Skyforger" lo stile è praticamente lo stesso. Concordo. Se dovessi trovare un motivo, direi che il fatto di avere avuto una formazione finalmente stabile come mai prima d'ora ha contribuito certamente a raggiungere questi traguardi. Tutto sommato, però, questi tre dischi li possiamo anche far rientrare in una sorta di trilogia in quanto trattano di temi assai simili e tra essi collegati. Forse abbiamo trovato finalmente uno stile lineare, ma concreto. Poi abbiamo potuto usufruire sempre della stessa squadra di tecnici. Stesso produttore, stesso ingegnere del suono, stesso studio di registrazione. Ad ogni modo, penso abbiamo fatto ugualmente un passo in avanti rispetto al precedente. Beh, si. In effetti, album dopo album, avete acquisito sempre più dinamismo. Se proprio vogliamo trovare delle differenze tra il nuovo ed il precedente lavoro, le nuove canzoni sono più dinamiche e più potenti. E' stata una scelta mirata, oppure frutto solo dell'immediatezza? Hai notato più dinamismo e non posso che essere d'accordo. In fase di mastering abbiamo scelto suoni meno compressi in modo da risultare più dinamici. Comunque, le composizioni sono nate così come sono, senza nessuna forzatura ulteriore. Siamo entrati in studio con 18 brani, ma solo 12 sono finite in fase di mixaggio. "Silent Water" era un disco più cupo, con tempi più cadenzati e meno aggressivi, mentre "Skyforger" è più diretto è presenta brani più veloci. Credo che Tomi Joutsen abbia dato nuova linfa agli Amorphis. E' come se foste rinati da "Eclipse" in poi. Quanto è stato determinante il suo ingresso in formazione? Molto importante. Pasi(il precedente cantante. ndr.) era poco motivato durante i suoi ultimi anni passati con noi, mentre l'arrivo di Tomi ha portato una ventata di energia e di motivazioni che ha subito fatto preso sull'intera band. Abbiamo cominciato a lavorare in modo più professionale, ma senza mai perdere di vista quanto sia importante divertirsi nel fare quello che si sta facendo. Quindi, si, è stato come se fosse un nuovo inizio. Cosa vi affascina? Da cose prendete ispirazione? "Skyforger" ha di nuovo la natura come tema principale. Siete finlandesi e siete circondati da paesaggi mozzafiato ed ancora a di poco "vergini". In quale misura siete influenzati dal posto in cui siete nati? Volendo, potrei dividere la nostra ispirazione in quattro parti di eguale rilevanza: natura, musica folk, progressive anni '70 e metal. Ovviamente, è dal Kelavala(poema epico nazionale. ndr) che si ispirano le nostre liriche. Niente di patriottico, per carità, ma solo un modo per sentirsi vicini alla natura. Quindi, chi avrebbe forgiato il cielo? La storia è tratta dal Kelavala è riguarda uno dei suoi principali protagonisti, Ilmarinen il fabbro, colui che forgia, appunto, il cielo nel racconto. Per me è più una metafora sulle speranze, sui sogni, sull'orgoglio e sul fallimento di un uomo. Ognuno potrebbe trarre delle conclusioni perché il Kelavala ha un carattere universale, ed è un libro che parla della condizione della mente umana. Siete passati dall'acqua di "Silent Water" al fuoco di "Skyforger". C'è una qualche corrispondenza tra i due lavori, soprattutto tra i due artwork? E qual è la relazione che esiste tra l'artwork e le liriche del disco? Non esiste legame tra le due copertine. Ma ora che mi ci fai pensare, c'era il sole sulla copertina di "Eclipse", l'acqua su "Silent Water", ed ora il fuoco su "Skyforger". Presumo che sul prossimo disco avremo la terra come soggetto nell'artwork. Cazzo, ho appena finito di dire che si tratta di una trilogia, Mi sa che mi tocca cambiare posizione in merito(ride. ndr). Poi, certo, c'è una relazione ben precisa tra artwork e liriche. L'idea nasce dal fatto che nella storia che raccontiamo c'è una grande quercia che trattiene il cielo appena forgiato. Appena le stelle vengono posizionate a loro posto, il lavoro è compiuto così l'albero viene abbattuto ed il cielo liberato. Ti va di dirci qualcosa in più del Kelavala? Cosa c'è di così profondo tale da essere una così vitale fonte di ispirazione? Quanto è importante anche sul piano personale e non solo su quello artistico? Beh, le storie del Kelavala sono davvero adatta alla nostra musica. Emozionanti e senza tempo. Più divento vecchio, è più imparo a capire meglio i contenuti. Quando ero ragazzino questo tipo di lettura era davvero noiosa, e credo lo sia ancora per molti bambini oggi. Ed è interessante notare come la gente sia rimasta più o meno uguale a distanza di centinaia d'anni. Le stesse paure, le stesse speranze, ogni sorta di emozioni al cospetto delle sue pagine. Per quanto mi riguarda, grazie al libro guardo al mondo in maniera diversa a seconda delle prospettive che mi si presentano davanti oggi. Quelle storie sono nate dalla tradizione popolare, prima ancora che il Cristianesimo arrivasse in Scandinavia e ci dicesse come le cose sono andate, o dovrebbero andare. In fin dei conti, era la natura ad essere Dio stesso. Ritornando alla musica, le melodie nei nuovi brani sono come al solito avvincenti. Scommetto lavoriate parecchio su questo versante, soprattutto in fase di arrangiamenti vocali e delle chitarre. Alla fine si può dedurre che questo rappresenta la meta verso cui volete arrivare, strabiliare con la melodia, giusto? Abbiamo avuto molto più tempo per lavorare sugli arrangiamenti. Avevamo una demo che ci siamo portati dietro durante il tour negli Stati Uniti e sulla quale abbiamo lavorato parecchio tra una data e l'altra. Solitamente, non facciamo mai una cosa del genere, lavoriamo esclusivamente quando siamo in studio. Quindi si, il nostro obiettivo è quello di arrivare a comporre brani che abbiano un effetto "cascata", che siano travolgenti e che restino ben impressi nelle orecchie di chi li ascolta. La produzione è davvero altisonante. Potente e pomposa. Almeno questo è quello che ho potuto notare dal promozionale digitale. Il che non è comunque poco, mi pare. Il risultato finale su disco non potrà che essere migliore, immagino. Siete soddisfatti? Totalmente. Gli strumenti suonano "al naturale". L'ingegnere del suono ha voluto utilizzare microfoni sparsi un un po' ovunque per ottenere quanto più possibile un suono "live". Non è stato utilizzato nessun equalizzatore. Abbiamo prodotto noi il disco come al solito, mentre le parti vocali sono state prodotte da Marco Hietala il quale ha svolto un lavoro incredibile. Si è anche prestato in diversi cori sul disco. Possiamo definirlo come l'ipotetico settimo membro della band. Gli Amorphis sono una delle più longeve band finlandesi. Molte band arrivano, molte altre smettono di esistere come i Sentenced, ad esempio. Cosa vi fa ancora andare avanti dopo tutti questi anni? Sinceramente, non avrei mai creduto se qualcuno agli esordi mi avesse detto che dopo 19 anni gli Amorphis sarebbero ancora esistiti. Il nostro segreto? Essere mentalmente aperti, non escludere mai niente a priori. Ecco, questo ha tenuto vivi i nostri interessi e le nostre ispirazioni. Siamo sempre stati musicalmente onesti con noi stessi. Inoltre, amiamo davvero questo "lavoro". Siete ancora una band che suona malinconica. E' il vostro trademark. La maggior parte degli appassionati e della critica vi inquadra come una band goth-metal. Converrai che la definizione è un abuso, e lo stile in genere è fatto di clichè. Per fugare ogni dubbio, come definiresti la vostra musica? Non mi piace definire la nostra musica. Le etichette uccidono le creatività. In merito alla malinconia, non riuscirei ad esprimermi attraverso una musica "happy", ma devo dire che mi sento felice esprimendomi con quella malinconica. Abbiamo suonato in qualche goth festival in Germania, e mi sentivo uno straniero in mezzo a tutta quella gente. Non che abbia niente contro, solo non mi sentivo a mio agio tra stravaganze varie mentre noi vestivamo soltanto i nostri jeans e le nostre magliette. Tutto sommato, però, capisco anche perché ci avvicinano al mondo goth e perché possiamo piacere ad un pubblico che ama il goth. Ma se proprio dovessi descrivere la nostra musica, dire suoniamo una sorta di metal sperimentale, anche se questo vuol dire che la gente si aspetta sperimentassimo su ogni disco. Ma non siamo mica una band prog metal! Vabè, bisognerebbe scendere ad un compromesso, ecco perché non mi piace definire quello che facciamo(ride. ndr) Se non sbaglio, non avete ancora pubblicato un live DVD, giusto? Avete qualcosa in programma? Ormai il DVD dal vivo sta acquisendo sempre più importanza all'interno della discografia di una band, molto più dei canonici e vecchi live album. Si, giusto, e non capisco ancora perché questo sia possibile. Generalmente, siamo abbastanza pigri ed avremmo bisogno di qualcuno che si sproni su questo versante. Ad ogni modo, il prossimo anno festeggeremo i 20 anni di carriera e qualcosa faremo. In 19 anni abbiamo registrato oltre 100 ore di materiale video, quindi abbiamo la possibilità di fare qualcosa di veramente interessante. Sarete in Italia a novembre. Attualmente solo due date, Milano e Roma. Ne farete delle altre? A parte questo, cosa ci dovremo aspettare dagli show dal vivo? Uhm, no. Non faremo altre date in Italia tranne le due che hai citato. Saremo molto impegnati verso fine anno. Forse qualche altra data ad inizio anno prossimo se ci saranno richieste da parte dei fan. A noi farà sicuramente piacere. In merito a cosa aspettarsi, non abbiamo ancora deciso del tutto su come impostare gli show, ma sicuro nella set-list ci sarà spazio per canzoni che hanno segnato la nostra carriera dagli inizi fino ad oggi. Bene Tomi, è tutto. Grazie per il tempo che ci hai concesso. Come da rituale per Hardsounds, concludi l'intervista come meglio credi. Libero di dire qualsiasi cosa tu voglia dire... Ehi, grazie mille per l'intervista. Ai lettori dico naturalmente di ascoltare "Skyforger", nella speranza di vedervi numerosi anche durante le date italiane. Mettete la pizza nel forno che stiamo arrivando, siamo davvero molto affamati!
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