GIOVANNI ROSSI: Marilyn Manson: Il Rock E' Morto
Brian Warner (in arte Marilyn Manson) è una delle ultime Rockstar del panorama musicale estremo e non, un personaggio talmente controverso che è riuscito ad essere eccessivo anche nella vita privata, attirando su di sé tutti i tabloid del mondo. E’ stato apostrofato come satanista, responsabile di omicidi, reverendo, alieno, fino all'accusa più infamante di violentatore e plagiatore di donne, accusa che, probabilmente, avrà segnato la fine della sua carriera visto che la casa discografica, il suo manager e tutti i partner commerciali ne hanno preso le distanze. Il libro è una fucina zeppissima di aneddoti, di quelli che fanno andare in visibilio qualsiasi fan o semplice curioso; la particolarità della narrazione non si limita all'evoluzione dei fatti ma li interpola con continui commenti del protagonista sulle situazioni di cui si parla in quello specifico momento, mettendo in luce una mente lucida e profondamente preparata su diversi aspetti della vita e della filosofia specialmente sugli argomenti che più hanno fatto scalpore, esempio: l'aver tacciato Mr. Manson quale responsabile della strage di Columbine, quando il governo americano permette la vendita delle armi con una facilità tale che è come andar a comprare degli alimenti al supermercato. La battaglia che il leader ha sempre condotto quale target principale della sua carriera e dei suoi testi è stata quella di cercare di aprire gli occhi agli americani, cioè di togliere quella facciata di perbenismo che permea l'american way of life, quando nelle loro case si perpetrano le peggiori nefandezze (vds capitolo dedicato alla cantina del nonno scoperta durante l'infanzia del protagonista), la cultura cattolica che ottenebra le menti ed impedisce di allargare gli orizzonti in modo da precludere una scelta dopo che si è osservato le due facce di una medaglia. L'infanzia caratterizzata da continue malattie, una incapacità di interagire con gli altri in quanto diverso o non uniformato, le difficili relazioni con il padre, la scoperta delle droghe e dell'occulto contribuiscono a delineare un quadro esaustivo di ciò che il personaggio diverrà col tempo. L'amicizia burrascosa (come quasi tutte le sue relazioni sentimentali e lavorative) con Trent Reznor (Nine Inch Nails) protagonista fondamentale nella produzione dei primi dischi che lo hanno reso famoso in tutto il mondo, l'amore per la pittura, le diverse apparizioni in alcuni film e serie TV, le specificità di ogni singolo disco che corrispondono ai diversi periodi della vita del reverendo, fino ad arrivare al ciclone che lo ha investito e che sta infiammando le cronache dei nostri giorni. Ribadisco le lodi alla capacità di scrittura di Giovanni Rossi, crooner degli artisti e delle band dalle vite assolutamente non convenzionali; rende fluida la narrazione e riesce a mantenere sempre alta la soglia dell'attenzione, con il minimo di ridondanza dei fatti (necessari a volte per non perdere il filo conduttore). Consigliatissimo.
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