XERATH: III
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03/10/2014Terzo album (facile da indovinare, visto il titolo) per i britannici Xerath, che perlomeno si sono sempre distinti per aver mescolato il progressive al sinfonico, alla melodia al Meshuggah style. Un mix apparentemente azzardato, ma che ha valso alla band l'uscita con Candlelight e una discreta dose di riconoscimento. Questo 'III' prosegue sulla scia dei precedenti lavori, esasperando forse l'eclettismo dei nostri, che sempre di più spingono agli estremi delle loro ispirazioni tutelari. Un'esagerazione? In parte, ahinoi, si; sembra quasi che la band voglia sempre strafare, facendo risaltare alternativamente questo piuttosto che quell'aspetto. Il risultato è quindi molto altalenante, davanti a passaggi senz'altro riusciti e altri palesemente noiosi, artificiosamente pompati, prolissi e sostanzialmente inutili. E' un po' un peccato, poichè le capacità ci sono tutte, ma nel rincorrere la moltitudine di stili gli Xerath rischiano di fare la fine degli indimenticati Bal-Sagoth (che uscivano per Nuclear Blast, niente di meno), che riuscivano a sfornare piccoli capolavori alternati a minestroni imbarazzanti. Rimandati, di nuovo.
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