VREID: Wild North West
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13/05/2021I Vreid, arrivati ormai al nono full length, possono essere considerati non più i detentori della staffetta del mai troppo compianto Valfar e dei mitici Windir ma una band dotata di grande personalità che riesce a dire la sua nello sterminato mondo del fuoco nero, dopo aver dettato gli stilemi di molti sottogeneri negli anni che furono. Questo ‘Wild North West’ è un concept album sviluppato in otto capitoli, che accompagnano un lungometraggio dallo stesso titolo, come un unico videoclip, un viaggio nelle profondità delle montagne, in un luogo oscuro dove i confini tra realtà e fantasia svaniscono, un racconto sull’essenza della vita stessa e sull’ombra della morte. Penso che il termine black n’ roll sia molto riduttivo per la proposta del gruppo; l’apertura della titletrack non lascia scampo e ci proietta direttamente nella glacialità del black dopo un’inquietante intro di organo, strumento che pervade tutto il brano, il pezzo prende il via attraverso un mid-tempo molto incalzante. Le tastiere, in effetti, sono le spezie che colorano tutto il lavoro donando un diverso sapore e una ricercatezza di gusti particolari. Il secondo brano ‘Wolves At Sea’ ci addolcisce con un attacco melodico per sparare, in seguito, un cattivissimo riff di pura scuola black ma le sorprese non sono finite perché un nuovo cambio di tempo porta alla parte centrale del brano, i ritmi si dilatano e la melodia ci pervade. La varietà della proposta continua sulle note della doomeggiante “The Morning Red” e della thrasheggiante “Shadows Of Aurora” che non manca anch’essa di stupirci grazie al solo dal sapore retrò. Molto interessante anche “Dazed And Reduced”, vicina a sonorità progressive in stile Enslaved di ‘Vertebrae’ menzione d’onore anche a “Shadowland” che con suoi quasi dieci minuti racchiude tutto lo spirito musicale della band. Un album sincero e ricco di sfumature mai ripetitivo e carico di energie.
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