TUBEFREEKS: Complex Disorders
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19/10/2013Mettiamo il disco dei Tubefreeks nel player, e fin dalle prime note un pensiero inizia a presenziare nella nostra mente: siamo tornati indietro di 20 anni e questi sono gli Helmet? Infatti, il sound tra le due band è identico: puro e duro hard rock metropolitano, anticipatore in un certo senso della tendenza nu-metal che sarebbe poi esplosa a fine secolo. Ma se da un lato c'era la band di Page Hamilton che possedeva nel suo arsenale canzoni come "Unsung" o "In The Meantime", dall'altro lato questi Tubefreeks non ci convincono affatto. Le loro canzoni iniziano e finiscono senza provocare all'ascoltatore nessuna particolare reazione se non l'impassibilità; il disco è monotono e scontato, tanto che non c'è stata neanche una canzone in grado di svegliare dal torpore il recensore che lo sta ascoltando. A conti fatti stiamo parlando di un disco piuttosto inutile, figlio diretto della scena hard rock newyorkese dell'inizio degli anni '90 e quindi uscito decisamente fuori tempo massimo.
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