THE RETICENT : The Oubliette
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21/12/2020Proposta cerebrale e sensibile quella dei The Reticent, progetto che vede protagonista un singolo polistrumentista le cui capacità mascherano i limiti fisiologici, talvolta, delle one man band. Parliamo di progressive rock, di un sound che per istrionici passaggi ci ricorda i Thought Industry. Non mancano qui istanti più contemplativi, suite vocali in cui la tensione emotiva poi esplode nel progressive metal, con un approccio che ricalca un concetto “acustico” di sound. Opeth, ma non solo, sono i parallelismi di una realtà che fa dell’espressività vocale, talvolta djent / math rock e del gusto per le melodie degli orpelli imprescindibili. The Oubliette scivola con personalità, proposta al passo con i tempi che non ama autodefinirsi e muta, come creatura aliena fluttuante di fronte ai nostri occhi. Restiamo incantati, il tempo si ferma ai nostri occhi e noi, illuminati dal buio che ci avvolgeva, riempiamo il cuore di un amore ritrovato, che solo non riuscivamo più a vedere per un’angoscia che non accettavamo. Le strutture dei brani non danno punti di riferimento, eppure ci fanno sentire a nostro agio con la carezzevole e poliedrica voce di Chris, un viaggio fluttuante tra emozioni inattese e cambi di ritmo repentini. Dinamicità, ambientazioni e poi quel trasporto epicamente rock che si mescolano alla solidità del metal. Colpevolmente non conoscevamo The Reticent, stella abbagliante del firmamento musicale che vi consigliamo vivamente a che approfondiremo anche con le passate uscite.
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