SKYEYE: Soldiers Of Light
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14/08/2021Gli sloveni SkyEye hanno esordito quattro anni fa con un EP denominato 'Run For Your Life' che era già un indizio. Quello qui preso in esame è il loro secondo full-lenght e non si fa nulla per occultare quella che è l'influenza principale della band: a parte la intro strumentale, ad un primo ascolto il trio in apertura "King Of The Skyes", "Soldiers Of Light" e inizialmente "Constellation" lascia una tale sensazione di stare ascoltando una versione aggiornata di 'Powerslave' ("Aces High", "2 Minutes To Midnight" e "Losfer Words") da sospettare il plagio. La già citata "Constellation", scelta per altro come singolo già lo scorso anno, non è, diversamente da "Losfer Words", un pezzo strumentale e ci mostra ben presto che la band sa vivere benissimo delle proprie energie: metal da manuale con riff energici, solismo accattivante e l'imperiosa voce del vocalist a impreziosire il tutto. "Brothers Under The Same Sun" è per chi scrive il pezzo più riuscito dell'album, con il suo incedere epico e un parte centrale più quieta che porta la durata a sfiorare i dieci minuti. Si diceva di epica, e allora non si può non menzionare la conclusiva "Chernobyl" (di fronte a cui non si può non pensare ad altre tracce conclusive di album ad opera di una certa celeberrima band inglese come "Rime Of The Ancient Mariner" o "Alexander The Great": un epos di quasi un quarto d'ora). Gli altri brani sono comunque di assoluta qualità, veloci il giusto e coinvolgenti. Anche i due pezzi iniziali, negli ascolti successivi, mostrano di essere validissime anche senza bisogno di paragoni ingombranti. Menzione finale per "Eternal Starlight", sorta di ballad che, non a caso, porta immediatamente a ripensare a "Wasting Love", e per il vocalist Jan Leščanec, che pare Bruce Dickinson arrivato dal 1985 con la macchina del tempo (con un qualcosa di Rob Halford o Ralf Scheepers a momenti), il quale trascina i pezzi di questo bellissimo album anche oltre i loro già consistenti meriti. Imperdibile per gli amanti del genere.
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