SETH: La Morsure Du Christ
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18/05/2021I blackster francesi Seth lanciano, sotto l’egida di Season Of Mist, il loro sesto full-length ‘La Morsure Du Christ’ idealmente visto come sequel del glorioso debutto ‘Les Blessures de L'Ame’. La copertina è lo specchio della musica dipanata nel disco, viene infatti rappresentato l’inquietante rogo di Notre-Dame de Paris che sconvolse il mondo intero il 15 aprile 2019. Le sonorità sono furiose, martellanti, infuocate ma intrise, sotto il magma del metallo nero, di dolci decadenti melodie. L’utilizzo della lingua madre come scelta stilistica è tipica delle band che, per prime, cercarono di far proprio questo genere venuto dal nord, attraverso la sensibilità delle proprie tradizioni; questo, a mio avviso, non dovuto alla necessità di rendere più ardua l’interpretazione dei brani, rendendo questo genere ancora più criptico, ma come modo per poter esprimere con più veemenza, più naturalezza e anche più calore i pensieri e le idee, spesso complesse e impopolari sia ai fan ma anche all’uomo comune. Venendo alla parte strumentale sembra proprio che i nostri abbiano avuto la necessità di un ritorno alle origini; le strutture dei brani sono variegate ma non da far perdere all’ascoltatore il filo del discorso musicale, la produzione è abbastanza “asciutta” quanto basta per far risaltare le splendide partiture tastieristiche di accompagnamento, per il resto ottimi riff, batteria dritta e travolgente e un gusto sopraffino per la melodia. La titletrack e “Métal Noir” sono poste ad epigrafe in apertura per ben rappresentare l’essenza della musica dei Seth. “Hymne au Vampire (Acte III)” prosegue idealmente, come già anticipato, il primo capitolo della carriera della band, non mancano i momenti acustici o corali a rendere il tutto più cupo e decadente, ottima prova per la conclusiva, epica, trionfante (è proprio il caso di dirlo) “Le Triomphe De Lucifer”. Puro black, sincero, malinconico e ferale.
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