SAHG: Delusions Of Grandeur
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11/11/2013Archiviata con risultati lusinghieri la trilogia, tornano dalla Norvegia, patria inconsueta per formazioni dedite al doom/stoner, i Sahg e lo fanno con un lavoro che centra nel migliore dei modi gli obiettivi prefissati. Se in precedenza la band veniva talvolta rimbrottata nel voler rimanere fin troppo ancorata alle fondamenta erette dai Black Sabbath, stavolta gli elogi sono d'obbligo per il tentativo andato a buon fine di imprimere al tipico sound una sterzata decisa sviluppando in maniera ottimale il lato più "lisergico". Certamente l'influenza di Iommi nel riffing e di Ozzy nell'impostazione vocale del sempre più bravo Olav Iversen riveste un ruolo ancora preponderante e non poteva essere altrimenti (davvero esemplare in tal senso "Walls Of Delusion"), ma bisogna dar atto al quartetto di esser riuscito pressoché senza sbavature a personalizzare la propria proposta scucendosi definitivamente di dosso dai loro giubbotti di pelle l'etichetta di band derivativa. Davvero sorprendente l'impatto sonoro di brani come "Firechild" e "Then Wakens The Beast" con quest'ultima che mostra più di un punto di contatto con elementi riconducibili al metal classico, mentre lo strumentale "Odium Delirium" si dimostra superbo nello sprigionare carica negativa da ogni singola nota. Conclusione da manuale con la suite "Sleeper's Gate to the Galaxy", in cui il clima solo nelle apparenze si addolcisce, undici minuti in cui i Sahg con garbo e disinvoltura ci prendono per mano conducendonci per mezzo delle loro atmosfere elettro acustiche lungo i sentieri originariamente tracciati dai seminali Led Zeppelin e qui ripercorsi in maniera ampiamente soddisfacente.
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